Badia Tedalda – E’ la storia di Topanxka, cittadino albanese conosciuto dalla comunità locale con l’appellativo: “Albert”. Secondo genito di tre fratelli e una sorella. Questa mattina: “29 ottobre 2022” è stata una giornata da non dimenticare, dopo quasi trent’anni di permanenza finalmente il giuramento pronunciato alla cittadinanza Italiana presso l’ufficio della stato civile nel comune di Badia Tedalda. Partito nei primi anni novanta a ventidue anni insieme alla moglie dalla campagna di: “Bashkia Divjakë”, Albania, per la crisi economica che interessa tutto l’intero paese delle Aquile, decidono di trasferirsi in Italia.
Si imbarcano a Durazzo nel porto albanese per sbarcare a sud di Bari, emigrano in provincia di Siena, dove sono nati due figli, ed inizia a lavorare per una cooperativa che si occupa del taglio della legna. Nel 2003 la svolta, a Badia Tedalda nella frazione di Rofelle una signora cerca una famiglia per la gestione agricola del podere, la coppia insieme ai figli decide di trasferirsi dove tutt’ora risiedono da quasi vent’anni. Per ottenere la cittadinanza è stata una maratona, che non finiva mai – dice Topanxka – ero l’unico albanese della famiglia, a voler essere precisi, la moglie e figli avevano già ottenuto la cittadinanza italiana. Topanxka ha presentato domanda alcuni anni fa, e come tante altre persone, da quel momento è stato in attesa di una convocazione: la legge prevede che la sua pratica debba essere esaminata entro qualche anno. Nessuna corsia preferenziale visto la lunghezza dell’iter burocratico. La realtà, per avere una risposta: positiva o negativa, in situazioni come questa di anni ce ne vogliono spesso molti più: da qui inizia l’attesa che, come già detto, spesso è molto più lunga dei termini stabiliti dalla legge.. Nel nostro paese, sottolinea il neo Italiano: è caso unico in Europa, dove negli ultimi anni la maggior parte dei paesi ha previsto una forma di riconoscimento come criterio preferenziale per l’accesso alla cittadinanza per meriti di lavoro, qui ci sono molte lungaggini. Io sono cresciuto qui, ho iniziato a lavorare qui, tutti quelli che mi hanno aiutato sono qui, in questo paese che sento mio.
Francesco Crociani