AREZZO – Sensibilizzare la cittadinanza sul problema della violenza di genere. Per farlo lassessore Giovanna Carlettini ha promosso una duplice iniziativa: il progetto FiloArX – tessere solidarietà: dipingi un filo, realizza un’opera partecipata, organizzato dallassociazione Pronto Donna onlus in collaborazione con ToscanAbile e l’artista Giustino Caposciutti, partito lo scorso 8 marzo e giunto al termine, e Amare è un’altra cosa
la mostra collettiva di arte contemporanea giunta alla terza edizione che coinvolge decine di artisti da tutta Italia, realizzata da Mariangela Baldi presidente dell’associazione culturale ART-ECO, con Pronto Donna, Arti/già/nato e il patrocinio di Cna Arezzo. Abbiamo riunito le varie espressioni artistiche, dalla musica al teatro e oggi è la volta delle arti figurative sottolinea Carlettini perché accomunate da un messaggio forte e chiaro: basta. Basta violenze, basta vittime, fermiamo questo aggiornamento statistico di casi di cronaca che segue purtroppo una cadenza quotidiana. L’arte su questo tema ha da sempre proposto messaggi evocativi, è stata unespressione dingegno e un’icona simbolica capace di richiamare lattenzione, scuotere le coscienze, fare aprire gli occhi. Con questa duplice iniziativa, lassessorato alle pari opportunità rilancia la necessità di uno spirito comunitario e di una riflessione condivisa capaci di superare un fenomeno che ancora caratterizza la società contemporanea.
Loretta Gianni presidente di Pronto Donna e sorta di trait d’union delle due iniziative: abbiamo bisogno di interventi continuativi e mirati, di qualsiasi tipo, perché il fenomeno, che origina anche da un mancato riconoscimento dei diritti delle donne, non accenna a diminuire. Come associazione mettiamo tanta passione e professionalità nella gestione dei singoli casi, della casa-rifugio e delle due case di seconda accoglienza. Ricordo infine che il nostro centro antiviolenza è in piazzetta delle Logge del Grano, telefono 0575355053. Ringrazio lartista Giustino Caposciutti, la curatrice Mariangela Baldi, Salvatore Mauro di ToscanAbile, i titolari dei negozi che hanno ospitato in vetrina le opere di Caposciutti, Anna Lapini e Occhialaio entrambi in Corso Italia e Profumeria Primavera in piazza San Jacopo, coloro che hanno contribuito fattivamente: l’Itis e la scuola media IV Novembre grazie alla ricettività e alla passione di dirigenti scolastici, insegnanti e studenti, Informagiovani, Rondine Cittadella della Pace, Melys Cachemire Arezzo, ColorArte Arezzo, Ra/Rsa Ciapi e Centro diurno per disabili di Monte San Savino, Casa famiglia di Foiano della Chiana, Centro Auser di Terontola.
Giustino Caposciutti e Salvatore Mauro hanno ricordato la genesi e lo sviluppo di FiloArx che ha visto coinvolte anche persone disabili: durato 9 mesi durante i quali in centinaia hanno intrecciato rapporti, fatto rete e annodato la trama del tessuto sociale. Il tutto è plasticamente riconducibile a quattro quadri realizzati con, appunto, filati di canapa colorati e ricomposti per i quali ciascuno ha utilizzato le tinte preferite. Ai bordi sono appesi cartoncini firmati o dipinti con una frase significativa sul contrasto alla violenza e alla discriminazione di genere, a favore delle pari opportunità e dellinclusione. Il ricavato della vendita allasta delle opere sarà utilizzato per progetti di reinserimento sociale delle vittime.
La mostra Amare è unaltra cosa, illustrata da Mariangela Baldi, sarà invece allestita a Palazzo Chianini Vincenzi in via Cesalpino e inaugurata venerdì 25 novembre, Giornata internazionale per leliminazione della violenza contro le donne, alle 17. Durerà fino a giovedì 8 dicembre con ingresso libero, dal lunedì al mercoledì previo appuntamento, dal giovedì alla domenica con orario continuato dalle 10 alle 19. Dopo il taglio del nastro della mostra, Lucrezia Lombardo presenterà le storie al femminile che compongono il suo libro Scusate, ma devo andare. Sempre nellambito di Amare è un’altra cosa ci saranno alcuni eventi collaterali: domenica 27 novembre alle 17 Loretta Gianni illustrerà quanto possa essere importante lintervento dell’associazione Pronto Donna. Il giorno della chiusura, alle 16,30 il contributo di Alma Maraghini Berni, Le donne dimenticate nella storia dell’arte, tratterà di quanto sia radicata nei secoli la violenza di genere. Gli artisti devolveranno il 30% del ricavato dell’eventuale vendita delle opere a Pronto Donna.
Elisa Cencini, presidente di Impresa Donna di Cna Arezzo ha ricordato come gli stessi artigiani, ognuno nel proprio settore, hanno creato oggetti, ora a Palazzo Chianini Vincenzi, che rievocano la violenza contro le donne e come tutti debbano condannarla e combatterla.