Roma – “Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Matteo Salvini, durante l’illustrazione delle sue linee programmatiche alla commissione Ambiente e Trasporti della Camera, ha fotografato con pragmatismo la situazione del Mit sul personale, sulle competenze necessarie e sui relativi trattamenti economici.
La minore appetibilità del ministero, come descritta dal Ministro, crea problematiche di reperimento di personale con competenze adeguate a far fronte ai carichi di lavoro assegnati”. E’ quanto commenta la d.ssa Ornella Petillo, Segretario Nazionale Ugl Autonomie dopo aver ascoltato quanto detto dal Ministro la quale aggiunge: “Salvini evidenzia giustamente un problema che, però, affligge anche molti altri enti della Pubblica Amministrazione; in particolare n ei comuni, unioni di comuni, province e città metropolitane che costituiscono un importante snodo decisionale, progettuale e gestionale/amministrativo delle strutture materiali ed immateriali a livello territoriale con in più il carico dei progetti del PNRR i quali, – prosegue la sindacalista – hanno stimolato uno straordinario ritorno alla centralità della programmazione degli enti locali in particolare, dei comuni e delle province. Tutto questa gran mole di carico di lavoro è sostenuto da un numero di lavoratori che, in molti comuni d’Italia, è appena sufficiente a garantire servizi pubblici locali che rappresentano quella parte di servizi più prossima alla comunità. Per l’Ugl, ebbene tutti questi dipendenti dalle banche dati dell’ARAN risultano con gli stipendi più bassi rispetto agli altri comparti della P.A., poco valorizzati e in condizioni lavorative irragionevole dovute allo stop prolungato delle assunzioni e accompagnata dalla continua denigrazione del lavoro pubblico. In più con un CCNL appena firmato e già scaduto che non offre le giuste remunerazioni ai lavoratori che contribuiscono a dare un contenuto immediato ai livelli di qualità della vita nei singoli territori. Come UGL – conclude il segretario Autonomie, Petillo – denunciamo da tempo il problema legato alla fuga dei giovano vincitori di concorso dagli enti locali. Questi trovano situazioni migliori e più appaganti sia dal punto di vista economico che di responsabilità dirette, scappando soprattutto dagli enti più piccoli, che non riescono il più delle volte a garantire un’adeguata contrattazione integrativa per l’incremento del salario accessorio. La nostra O.S. chiede più attenzione alla stretta relazione che esiste tra valorizzazione del lavoro di prossimità e recupero di competitività sociale ed economica del Paese. La vulnerabilità strutturale accumulata nel corso degli ultimi anni dagli Enti locali caratterizzati da politiche di austerità non deve diventare cronica”.
, 02 dicembre 2022