Per la Giornata della Memoria il sindaco Secondi e gli assessori Guerri e Botteghi in diretta streaming

CITTA’ DI CASELLO con i 5 mila studenti delle scuole tifernati per una riflessione sulle leggi razziste che nel 1938 cancellarono la presenza degli ebrei dalle aule degli istituti di tutta Italia, grazie all’intervista curata dalla Fondazione Hallgarten-Franchetti con gli autori del libro  “Foto di classe senza ebrei” 

“In occasione della celebrazione della Giornata della giornata della Memoria ci collegheremo in diretta streaming con tutti i 5 mila studenti delle scuole pubbliche e paritarie di Città di Castello per una riflessione collettiva sul clima sociale che generò i tragici presupposti della Shoah nel nostro Paese, proprio a partire dal mondo della scuola, con l’abominio del regio decreto-legge che il 5 settembre 1938 cancellò dalle aule degli istituti pubblici di ogni ordine e grado italiani la presenza degli ebrei dall’insegnamento e dalla frequenza scolastica in classe”. Lo annunciano il sindaco Luca Secondi, l’assessore ai Servizi Educativi Letizia Guerri e l’assessore alla Cultura Michela Botteghi, che venerdì 27 gennaio alle ore 12.00 saranno protagonisti in rappresentanza del Comune di Città di Castello dell’incontro online con tutte le scuole tifernati nella ricorrenza annuale del Giorno della Memoria, in cui si commemorano le vittime dell’Olocausto. Nell’ambito dell’iniziativa sarà trasmessa un’intervista con gli autori del libro “Foto di classe senza ebrei” Patrizia BaldiEnrico PalumboGianguido Piazza, curata dal direttore della Fondazione Hallgarten-Franchetti Fabrizio Boldrini. Il volume, realizzato grazie al contributo della Fondazione CDEC e dell’Anpi di Milano, prende in esame gli effetti del regio decreto-legge intitolato “Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola italiana” su diciassette istituti scolastici milanesi, studiando registri, circolari, pagelle e verbali contenuti nei diversi archivi. “Insieme agli autori – spiegano Secondi, Guerri e Botteghi – sarà possibile ricostruire il drammatico susseguirsi degli eventi che condussero moltissimi ebrei italiani verso i campi di concentramento, dopo la sconcertante pagina storica delle discriminazioni che furono perpetrate nelle aule delle scuole, un ambiente educativo che tutti noi siamo abituati a considerare come il luogo per eccellenza dell’incontro e dell’integrazione sociale e culturale”.“Foto di classe senza ebrei”- SchedaPer la prima volta le ricerche sugli effetti delle leggi antiebraiche razziste del 1938 nelle scuole milanesi, aggiornate e ampliate a realtà finora non studiate, vengono raccolte in un volume collettaneo. Ne risulta un quadro piuttosto articolato del fenomeno dell’espulsione di docenti e studenti dalle scuole elementari e secondarie, il cui impatto creò una cesura nelle vite, soprattutto dei più giovani, rivelando l’accanimento del regime fascista nel perseguitare la minoranza ebraica. L’erosione dei diritti degli ebrei italiani e stranieri in Italia sotto il fascismo, infatti, cominciò dal comparto della scuola e si allargò a ogni settore della vita. Accanto alle ricerche viene qui presentato un apparato didattico, con l’intento di offrire ai lettori riflessioni ed esperienze di utilizzo degli archivi scolastici in classe. Autori: Patrizia Baldi, pedagogista, lavora alla Fondazione CDEC dal 2008, responsabile del dipartimento di didattica, che ha strutturato intersecando l’offerta sullo studio della Shoah in Italia con l’educazione al patrimonio culturale e ai diritti umani; Enrico Palumbo, assegnista di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università degli Studi Roma Tre e docente presso la SSML Carlo Bo di Milano. È inoltre membro della segreteria di “Ricerche di Storia Politica; Gianguido Piazza, epistemologo, ha insegnato storia e filosofia nei licei e ha operato nell’ambito della formazione dei docenti di secondaria superiore presso l’Università degli Studi di Milano.

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