Era proprio necessario che Widiba utilizzasse un claim così forte per pubblicizzare i suoi conti a pacchetto? Fare promesse che si sa bene di non voler mantenere se non per scopi pubblicitari, è ormai uno sport nazionale. Quale poteva essere lo scopo di Widiba se non quello di ingolosire i risparmiatori stanchi di pagare spese e oneri vari sui loro conti senza avere un minimo di interesse sulle giacenze?
Ce lo chiediamo perché sono numerosissimi i reclami e i ricorsi all’ABF da parte dei correntisti che si sono opposti tenacemente alla modifica comunicata dalla banca il 14 maggio del 2021 che ha visto passare il costo del conto Pacchetto Smart da Zero a 7,5 euro a trimestre con decorrenza 15 luglio 2021.
“La Manovra”, come l’ha definita l’Antitrust, (30239/2022 – *) non è del tutto certo sia stata condotta nel pieno rispetto dello Jus Variandi di cui all’art. 118 del T.U.B. visti i numerosissimi pronunciamenti dell’ABF favorevoli ai risparmiatori. Widiba, ha ottenuto la chiusura del procedimento aperto dall’autority con l’assunzione di un impegno a rimborsare i correntisti senza che il garante si pronunciasse nel merito dell’eventuale illecito, esattamente come è avvenuto con Fineco che ha adottato lo stesso claim pubblicitario salvo poi comunicare la variazione delle condizioni. Condanniamo fermamente questo modo di fare che non ci piace per niente, la promessa gratuità per sempre è semplicemente una presa per i fondelli ed è un comportamento che si commenta da solo, per cui invitiamo i correntisti a trarre le opportune conclusioni sulla serietà e coerenza di chi le fa e a chiudere definitivamente i rapporti. E’ evidente che l’Antitrust ritiene questa pratica commerciale non manifestamente scorretta nè grave poiché ha chiuso il procedimento senza pronunciarsi nel merito e accettando gli impegni assunti da Widiba. Noi riteniamo invece, che soprattutto quando si parla di risparmio, sia fondamentale evitare messaggi pubblicitari esagerati solo per abbindolare i clienti e che l’Antitrust in questi casi debba approfondire la questione e pronunciarsi nel merito.
Roberto Cappiello, consulente finanziario indipendente, Aduc