Presentazione del libro “Pepito. Il principe del jazz”

marzo – 27 luglio 2023 Appuntamenti di martedì 14 marzo (Minimum Fax, 2022) Imola (BO), Ridotto del Teatro Ebe Stignani, ore 18:00 di Marco Molendini interverranno l’autore Marco Molendini e Filippo Bianchi in collaborazione con Combo Jazz Club mImola (BO), Teatro Ebe Stignani, ore 21:15 DAVE HOLLAND TRIO with Kevin Eubanks & Marvin “Smitty” Smith Dave Holland – contrabbasso; Kevin Eubanks – chitarra; Marvin “Smitty” Smith – batteria esclusiva italiana

Appuntamenti di martedì 18 aprile Imola (BO), Ridotto del Teatro Ebe Stignani, ore 18:00

Presentazione del libro “You tourned the tables on me. 115 musicisti contemporanei ritratti dal 1974 al 1981” (Seipersei, 2022)   di Roberto Masotti, Franco Masotti, Daniel Charles interverranno Franco Masotti e Veniero Rizzardi in collaborazione con Combo Jazz Club IMOLA (BO), TEATRO ‘EBE STIGNANI’, ORE  21:15

ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINI solista SIMONE ZANCHINI alla fisarmonica direttore Enrico Saverio Pagano “Concert for Accordion and String Orchestra”Musiche di Richard Galliano, Roberto Di Marino, Astor Piazzolla I due concerti che si terranno al Teatro Ebe Stignani di Imola (BO) per l’edizione 2023 di Crossroads si pongono al vertice della programmazione artistica del festival itinerante. Martedì 14 marzo (alle ore 21:15) si esibirà infatti il trio di uno dei massimi protagonisti del jazz dagli anni Settanta a oggi: il contrabbassista Dave Holland. La sua formazione è completata da partner di alta caratura: Kevin Eubanks alla chitarra e Marvin “Smitty” Smith alla batteria.

Il secondo live (18 aprile) avrà per protagonista l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini con Simone Zanchini come solista: un concerto per fisarmonica e archi su musiche di Piazzolla, Galliano e Di Marino, diretto da Enrico Saverio Pagano. Crossroads 2023 è organizzato da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni. Il festival vanta il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna e di SIAE. I concerti imolesi sono realizzati con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Imola e il Combo Jazz Club di Imola. Biglietti: prezzo intero euro 20; ridotto 16.

Le due giornate imolesi di Crossroads saranno inoltre arricchite da appuntamenti letterari pomeridiani al Ridotto del Teatro Ebe Stignani (ore 18; ingresso libero). Per quello del 14 marzo, Marco Molendini (giornalista, critico musicale e conduttore radiofonico) presenterà il suo libro Pepito. Il principe del jazz (Minimum Fax, 2022), affiancato dal giornalista, scrittore e direttore artistico Filippo Bianchi. Il 18 aprile, Franco Masotti e Veniero Rizzardi introdurranno invece il libro fotografico You Tourned the Tables on Me. 115 musicisti contemporanei ritratti dal 1974 al 1981di Roberto Masotti, Franco Masotti e Daniel Charles (Seipersei, 2022).

Imola torna protagonista del festival Crossroads, una rassegna ormai storica, capillare nella sua diffusione sul territorio regionale. Imola e il suo teatro comunale Stignani fanno parte da vent’anni della rete dei prestigiosi luoghi dove il festival si svolge” commenta Giacomo Gambi, assessore alla Cultura del Comune di Imola. “È motivo di grande orgoglio per la città collaborare con Crossroads, ospitando così alcuni tra i più stimati e acclamati jazzisti della scena nazionale e internazionale, come appunto il grande Dave Holland. L’importante collaborazione di Crossroad con la Regione Emilia-Romagna porta quest’anno in città anche l’Orchestra Giovanile Cherubini. Mi preme ringraziare anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, che contribuisce a sostenere la tappa imolese del festival, e il Combo Jazz Club, associazione che ci aiuta a organizzare la rassegna a Imola per offrire occasioni ai tanti amanti di questo linguaggio espressivo presenti in città”.

Con Dave Holland ci si muove nelle sfere ‘alte’ del jazz contemporaneo. Nato nel 1946 in Gran Bretagna e cresciuto musicalmente in compagnia di altri celebri jazzisti attivi sulla scena inglese (Kenny Wheeler, John Surman, John Taylor), Holland impresse una nuova direzione alla sua carriera trasferendosi negli Stati Uniti nel 1968. Vi fu chiamato da Miles Davis, con una telefonata repentina pochi giorni dopo che Miles aveva sentito il giovane contrabbassista esibirsi a Londra. Holland entrò immediatamente a far parte del gruppo in via d’elettrificazione di Davis, un sodalizio che durò un paio d’anni, durante i quali partecipò alle registrazioni di diversi album a partire da Filles de Kilimanjaro (inclusi gli epocali In a Silent Way e Bitches Brew).

Nel dopo-Miles, Holland creò i Circle con Chick Corea, Barry Altschul e Anthony Braxton, mentre nel 1972 pubblicò il suo primo album da leader, iniziando una lunghissima affiliazione con l’etichetta ECM. Sempre continuando l’attività a capo dei propri gruppi, Holland è stato anche al fianco di Stan Getz, Herbie Hancock e Thelonious Monk. Ma negli ultimi tre decenni, a parte collaborazioni sempre prestigiose (come quelle con Sam Rivers, Kenny Barron, John Scofield), Holland si è dedicato soprattutto a sviluppare la propria musica, giungendo alle sue attuali proposte ritmicamente poliedriche e visionarie: un intreccio di linee dalle coordinate sempre spiazzanti, di assolo d’assoluta maestria. Il sound e l’empatia collettiva raggiungono nei gruppi di Holland altezze da brivido.

Pepito. Il principe del jazz racconta l’incredibile e affascinante storia del principe Pepito Pignatelli, batterista e appassionato di jazz, del mondo che gli ruotava attorno, che in larga parte è coinciso con la Roma della Dolce Vita, e delle sue mille, folli imprese per portare nella capitale la musica che considerava la più bella del mondo. Pepito Pignatelli è un personaggio leggendario: a vent’anni ha fondato il Mario’s Bar, primo jazz club italiano; dagli anni Cinquanta ha animato le notti dei locali più celebri, tra via Veneto e Trastevere; ha tenuto in vita il Blue Note e il Music Inn, due locali che hanno fatto la storia.

Daniele Cecchini, Direzione Artistica Sandra Costantini

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