Comitato spontaneo “Emergenza lupo – Arezzo”

Oggi potrebbe essere un ottimo giorno per prendere una decisione, o perlomeno una posizione.
Noi oggi abbiamo deciso di accendere una candela in ricordo di Andrea Papi, nell’occasione del suo funerale. Andrea è morto sbranato da un orso, mentre si allenava correndo fra i sentieri del Trentino, aveva26 anni.

Quell’orso omicida lo abbiamo importato dalla Slovenia per popolare i nostri boschi, non è quello
dei cartoni animati, è un enorme carnivoro che corre più veloce di un uomo e si nutre anche di carne
umana, lo sanno bene in quelle Nazioni dove ce ne sono tanti, non hanno dubbi neanche le due
persone (padre e figlio) che nel 2020 erano state aggredite dallo stesso orso. Sulla testa di quell’animale pendeva un’ordinanza per la soppressione, proprio per l’aggressione di 3 anni fa, ma un ricorso al TAR promosso dal WWF e da altre associazioni animaliste, con l’avallo
dell’ex Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ne ha impedito l’uccisione. Chi ha una coscienza dovrebbe sentirla rimordere e magari rivedere le proprie posizioni. Che l’orso non sia quello del “libro della giungla” lo sanno benissimo gli allevatori del luogo, che da anni, tra lupi e orsi, si appellano inutilmente al buon senso, ma oggi non sono morte le “solite” pecore, non è fallita l’ennesima azienda agricola, oggi è morta una persona, e qualche settimanaprima un altro uomo è dovuto andare all’ospedale, sempre per l’aggressione di un orso.Una decisione andrebbe presa e in merito esistono due fazioni distinte: da un lato ci sono quelli chechiedono che gli orsi pericolosi vengano abbattuti, come avviene nel resto del mondo e che vengadrasticamente ridimensionata la popolazione di questi grandi carnivori, soprattutto nelle areefortemente antropizzate ed a vocazione turistica; dall’altro ci sono quelli che sostengono che l’uomonon avrebbe il diritto di usufruire dei boschi, che dovrebbero essere ad appannaggio esclusivo dei
carnivori a quattro zampe.
… Anche se il video girato a Calliano (TN) che mostra un orso nel tentativo di salire su un balcone,
dimostrerebbe che forse l’uomo non è al sicuro neppure in casa.
Gli “esperti” hanno importato gli orsi per popolarne le Alpi, gli “esperti” sono gli stessi che ne hanno
stabilito il numero, sono quelli che hanno messo il radio collare all’orso che ha ucciso Andrea, ma
poi (casualmente) non ne hanno sostituito le batterie scariche e sono sempre gli stessi “esperti” a
parlare nei media, a fornire una visione apparentemente scientifica ma che invece è ideologica.
I mezzi di comunicazione, asserviti all’informazione mainstream, quella facile e pavida difronte
all’estremismo animalista, sono colpevoli al pari degli “esperti” ideologizzati.
Stiamo parlando dei medesimi “esperti” che hanno riempito di lupi il territorio italiano (andate a
verificare) e continuano a dire che va tutto bene, sono gli stessi progetti “Life”, con l’identico spreco
di denaro pubblico. Quello che dovrebbe far sorgere il dubbio è che oggi si cerchi una soluzione; ma se questa va cercata,evidentemente vuol dire che c’è un problema, pertanto qualcuno fino a ieri ha lavorato male o hamentito. Chi vi ha detto che la convivenza era possibile, necessaria e che andava tutto bene?
Chi ha un cervello dovrebbe farsi un’opinione.Quando a Cerretti (PI) ad un quindicenne che fa motocross con gli amici, capita che gli si spenga lamoto e si ritrova ad essere circondato dai lupi, vedendosi costretto a salire sopra ad una quercia adurlare di paura, per chiedere aiuto, qualcuno un’opinione se la dovrebbe fare.Quando a Porcari (LU) una signora che passeggia con il cane nel bosco si trova a sottrarlo dalle fauci
di un lupo e viene morsa a sua volta, un’opinione dovrebbe essere una logica conseguenza.
Quando una famiglia va a Gallio (VI) per una vacanza con il figlio disabile si vede accerchiata da un
branco di lupi e viene salvata dalle persone sopraggiunte perché hanno sentito le urla, un’opinione
dovrebbe essere un imperativo morale.Quando ad Arezzo, sulla SR71, in un tratto di 7 km muoiono tre lupi in altrettanti incidenti stradalinel giro di un mese, mentre chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza stradale e sull’incolumità pubblica,si preoccupa invece di colpevolizzare gli automobilisti, un’opinione dovrebbe essere obbligatoria. All’alba di ieri un altro “canide” è stato ucciso in una collisione con un’automobile in località Policiano (AR).
Quando una segnalazione anonima ci ha informato dell’accaduto ci siamo precipitati nel luogo dove
avrebbe dovuto esserci la carcassa del canide, ma i recuperatori sono stati più veloci di noi, l’hanno
fatto sparire e non siamo riusciti a documentarlo fotograficamente, nessuno ha detto nulla.
Non è una coincidenza che i tre lupi siano morti investiti lungo i percorsi che compiono i cinghiali
che scendono dal poggio al piano, le prede sono sempre di meno, la fame aumenta e il predatore
diventa meno accorto.Ormai non hanno più paura dell’uomo e nemmeno delle auto, una volta l’uomo era pericoloso esparava, oggi al massimo fa i video.Non manca molto all’accensione di un’altra candela.
Che ci fosse un problema, che è diventato un’emergenza lo sosteniamo noi, e gli altri comitati come
il nostro, ma non la Prefettura, non i Carabinieri (che fanno parte dei progetti “Life”) che indagano
sul mitologico serial killer che uccide i lupi con l’auto, non il Comune di Arezzo non lo dicono i mezzi
di informazione e soprattutto non lo dicono gli “esperti” e gli animalisti.
Presto qualcuno si farà male seriamente anche da noi, perché i lupi che in questi anni hanno avuto
modo di azzannare un uomo, hanno imparato che questo non è più pericoloso, esattamente come
è successo con l’orso.Stasera accendiamo una candela in ricordo di Andrea Papi ma non sarà l’unica che si dovràaccendere, se non viene intrapreso seriamente il contenimento del numero dei grandi carnivori.
Gli “esperti” che parlano di “accortezze” per tutelarsi dai carnivori compiono lo stesso stupido
ragionamento di quelli che giustificano gli stupri e le rapine perché, “bisognerebbe avere
l’accortezza di non provocare e di non frequentare determinati contesti”.
I mezzi di comunicazione che diffondono questa follia sono complici. Fino al secolo scorso l’unico animale selvatico che veniva a cercare l’uomo come fonte di cibo era lazecca, crediamo che sia giunto il momento di farsi un’opinione e soprattutto di prendere una decisione.
È il dubbio che salva, non il dogma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.