Arte Sacra, un bando per valorizzare il patrimonio delle chiese di Firenze, Arezzo e Grosseto

FIRENZE – Fondazione CR Firenze mette a disposizione 300 mila euro per sostenere interventi di restauro e manutenzione di beni mobili e arredi di proprietà degli enti religiosi delle diocesi toscane. Le candidature possono essere presentate entro il 5 giugno 2023

Un bando per conservare e valorizzare al meglio il patrimonio di arte sacra delle chiese dei territori di Firenze, Arezzo e Grosseto. Fondazione CR Firenze lancia il bando “Restauro dei beni mobili diocesani” e mette a disposizione 300 mila euro per sostenere gli interventi di restauro e manutenzione di beni mobili e arredi di interesse storico artistico di proprietà degli enti religiosi delle diocesi toscane delle province di Firenze, Arezzo e Grosseto. L’obiettivo è anche quello di contribuire alla trasmissione delle competenze del settore del restauro. Il bando si chiuderà  il 5 giugno. Dipinti e affreschi, sculture e stucchi, terrecotte e commessi di pietra dura, scagliole e paramenti liturgici, arredi, messali e oggetti di oreficeria potranno essere protagonisti di interventi di restauro e recupero. Ogni progetto selezionato riceverà un contributo a fondo perduto compreso tra un minimo di 5 mila ed un massimo di 30 mila euro  e il contributo che verrà erogato non potrà superare l’80% del costo complessivo del progetto.  Con il precedente bando “Firenze Restaura” Fondazione CR Firenze ha già sostenuto 92 progetti di restauro per le diocesi di Firenze e Fiesole. In media ogni progetto ha ottenuto circa 11 mila euro. Si tratta di interventi di restauro finanziati per un importo complessivo di circa 1 milione e 55 mila euro. Il nuovo bando tiene conto del censimento sistematico del proprio patrimonio storico artistico, architettonico, archivistico e librario condotto dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici a partire dal 2009. Nel portale “BeWeB” si trovano schedate centinaia di migliaia di opere e di oggetti d’arte assieme alla verifica dello stato di conservazione di questo immenso patrimonio, spesso a rischio non per incuria di chi ne detiene la proprietà ma per la mancanza di fondi. Anche l’Arcidiocesi di Firenze ha effettuato l’inventario dei suoi beni culturali ecclesiastici mobili che ha prodotto oltre 240.000 schede di opere d’arte provenienti da quasi 1.000 edifici ecclesiastici presenti sul territorio diocesano. La Diocesi di Fiesole ha condotto dal 2000 al 2007 l’informatizzazione dei dati di 218 parrocchie, realizzando 25.000 schede di beni mobili corredate di 28.000 immagini in alta e in bassa risoluzione. La Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ha aderito nel 2005 al progetto CeiOA promosso dalla CEI per l’inventariazione dei beni storico-artistici e la loro identificazione qualitativa e quantitativa. I lavori, conclusi il 30 dicembre 2020 hanno portato al censimento di  246 parrocchie oltre ai palazzi vescovili di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, ai seminari e ai musei di Arezzo e Cortona per un totale di 68.314 opere schedate. “Firenze e la Toscana – commenta il Direttore Generale di Fondazione CR Firenze Gabriele Gori – sono un riferimento unico al mondo per arte, storia, cultura e civiltà. L’immenso patrimonio artistico, valore da tutelare e preservare contro le ingiurie del tempo e dell’incuria, rappresenta non solo un’eredità da tramandare alle generazioni future ma la vera identità culturale e civile della città. Questo patrimonio si rivela nella molteplicità del tessuto urbano, in particolare le chiese racchiudono testimonianze stratificate nel tempo e diversificate nel linguaggio stilistico e nei materiali che le compongono. Con questo bando vogliamo tutelare questa ricchezza che è un riferimento prezioso per le comunità ma che sostenere il settore del restauro, che riveste nel nostro territorio grande rilevanza anche dal punto di vista occupazionale: a Firenze sono attivi 233 restauratori (di cui 28 società e 205 imprese individuali), 450 in Toscana”. 

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