Balneari. Basta con le concessioni clientelari. La conferma della Corte Ue di Giustizia

La Corte di Giustizia di Lussemburgo è intervenuta (1) per ricordare al legislatore italiano che le concessioni di occupazione delle spiagge non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere sottoposte a gara d’appalto. In questo caso è la risposta al Tar della Puglia su un caso di un comune della provincia di Taranto che si era arrogato il diritto del rinnovo automatico. La sentenza non ha automatismo di applicazione, ma demanda al giudice nazionale la sua applicazione.

Questa sentenza si aggiunge alle diverse posizioni giudiziali (inclusa l’italiana Corte dei Conti) che da anni dicono che le spiagge devono essere assegnate nel rispetto della direttiva Bolkstein del 2006, data da cui tutti i governi e legislatori italiani hanno sempre rinnovato lo “status quo” (ora è previsto al 2024 – 2) per favorire le clientele dei balneari che sembra gli portino consensi di vario tipo, locale e nazionale… insomma: voto di scambio. L’attuale governo, in particolare, se ne fa vanto in nome della difesa di posti di lavoro autoctoni che sarebbero messi in pericolo dall’arrivo delle multinazionali. Di fatto è una situazione che vede piccoli imprenditori locali e multinazionali alberghiere che pagano affitti di qualche centinaio di euro all’anno per servizi che erogano a costi che, per esempio noleggio di ombrellone e sdraio, compensano in un cliente/giorno il costo dei loro affitti annuali. Di fatto, per gli utenti dei servizi balneari, si tratta di pagare costi molto alti che sono giustificati non dai costi base degli imprenditori, ma solo dai loro smodati guadagni sulla base di una violazione delle norme comunitarie e della concorrenza.
La conferma che nel nostro Paese, dove la legge sarebbe uguale per tutti, c’è sempre qualcuno per cui la legge è sempre più uguale…..

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