Un premio alle scuole “Zero Spreco”

Arezzo. – Festa all’impianto a recupero totale di san Zeno con mostra di disegni e premiazione delle scuole che si sono distinte nelle buone pratiche per il rispetto dell’ambiente promosse da “Zero Spreco” Un premio speciale ai due istituti scolastici che si sono distinti per impegno e passione nelle buone pratiche per la salute alimentare

il rispetto dell’ambiente e il risparmio delle risorse naturali  attraverso l’adesione al protocollo “Scuola a Zero spreco”, una speciale “certificazione verde” che Aisa Impianti ha ideato coinvolgendo in totale 200 ragazzi e due scuole primarie. Ad essere premiati sono stati l’Istituto Sant’Agostino delle Suore Stigmatine di Arezzo e la scuola primaria Pratantico – Istituto Comprensivo Piero della Francesca. Da domani le due scuole saranno dotate della certificazione “Scuola a Zero Spreco”, un protocollo di gestione di tutti gli ambiti scolastici nel rispetto dell’ambiente e della riduzione degli sprechi, di qualsiasi genere: alimentare, energetico, ecc.. Gli studenti delle scuole che aderiscono al progetto accedono a nuove conoscenze ma soprattutto mettono in pratica percorsi virtuosi sia in classe che in famiglia, grazie alla partecipazione ai corsi che i tecnici e i professionisti che incontrano durante le giornate “Zero Spreco”, alle visite all’ impianto a recupero integrale rifiuti di San Zeno, ai percorsi educativi in classe promossi dagli insegnanti nell’arco dell’intero anno scolastico. Test iniziali e finali hanno certificato la conoscenza e l’apprendimento della materia, tutto con l’unico obiettivo di rendere i ragazzi i primi protagonisti del cambiamento. L’impegno e l’entusiasmo dei giovani studenti è confluito anche nei disegni realizzati ed esposti in occasione della premiazione: la creatività celebra i valori della tutela del pianeta e delle sue risorse. Alcuni di questi disegni poi verranno inseriti nel volume che illustrerà il bilancio sociale di Aisa Impianti per l’anno 2022. “Una scuola certificata Zero Spreco indica una scuola che ha fatto un percorso formativo per insegnare a studenti e docenti come si può fare per risparmiare energia, acqua e recuperare di più- ha detto Marzio Lasagni, direttore generale di Aisa Impianti s.p.a. Non c’è solo la raccolta differenziata nelle classi, ma anche l’attenzione durante la mensa a non gettare via cibo, e l’attenzione al risparmio energetico: le luci da spegnere la sera e il riscaldamento quando non serve, nonché il risparmio idrico anch’esso molto importante. Inoltre gli studenti hanno avuto la possibilità di divertirsi in un piccolo orto realizzato dai miei colleghi in cui hanno provato l’ammendante Amelia, quello che produciamo noi con gli scarti alimentari. Teniamo presente che nel rifiuto urbano c’è ancora un terzo di rifiuto alimentare: non ci sono solo bucce di patata o di banana, ma materiale che potrebbe essere ancora utilizzato. Ecco che cerchiamo di insegnare ai ragazzi, gli adulti di domani, come si fa a voler bene all’ambiente”. “Zero Spreco in cucina è un progetto che previene sia uno spreco ‘etico’ a tavola perché ben 76 chili di cibo l’anno a testa vengono gettati via ogni anno ed è importante insegnare a prevenirlo già ai bambini, sia un percorso virtuoso perché tramite loro questo arriva nelle famiglie- ha detto Barbara Lapini, nutrizionista e ideatrice dei corsi legati al cibo e alla salute alimentare delle Giornate Zero Spreco. I bambini hanno accolto bene sia la parte teoria che quella pratica: abbiamo realizzato piatti a ‘zero spreco’ come la panzanella e creato ricette di uso quotidiano per recuperate ingredienti che in genere vengono buttati via come le bucce o i gambi delle verdure, che sono in realtà una risorsa inestimabile di fibre”. “Questo progetto è stato una svolta perché i ragazzi hanno veramente toccato con mano cosa significa fare la raccolta differenziata, che già conoscevano sia come concetto che nella pratica, ma soprattutto hanno capito l’importanza di buone abitudini rispetto a quelle tramandate dalle generazioni precedenti. Le buone pratiche le hanno portate in famiglia: chiudere bene i rubinetti, spegnere luce quando non serve. E sono diventati molti meticolosi anche con noi a scuola nel momento della merenda o del pranzo” – ha detto Serena Severi, insegnate delle scuole primarie dell’Istituto Sant’Agostino delle Suore Stigmatine di Arezzo.

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