monitorata 24 ore su 24 per la verifica della tenuta statica, sarà un laboratorio per gli studi di ingegneria sismica. Calagreti e Botteghi: “una preziosa occasione per prenderci cura di uno dei simboli della nostra città” La torre civica di Città di Castello è entrata a far parte dell’Osservatorio Sismico delle Strutture (OSS) nell’ambito del protocollo d’intesa tra Regione e Dipartimento di Protezione Civile nazionale che coinvolge anche la Rete Accelerometrica Nazionale (RAN).
Mentre sarà controllata in tempo reale 24 ore su 24 per verificarne la tenuta statica, grazie ai dispositivi tecnologici installati al suo interno il monumento sarà un laboratorio che contribuirà agli studi di ingegneria sismica sul comportamento delle costruzioni dell’OSS, una delle reti di monitoraggio strutturale con i più elevati livelli di efficienza e omogeneità strumentale nel panorama mondale. “La torre civica ci è sembrato il monumento che più di tutti meritasse e avesse necessità di una osservazione costante, anche in linea con i lavori di ristrutturazione che l’hanno interessata”, commentano gli assessori alla Protezione Civile, Benedetta Calagreti, e al Patrimonio, Michela Botteghi, sottolineando come “la possibilità di entrare a far parte di una rete di monitoraggio così importante ed efficace rappresenti una preziosa occasione per prenderci cura di uno dei simboli della nostra città”. “Le risultanze che ci verranno periodicamente fornite – precisano Calagreti e Botteghi – ci consentiranno di portare avanti l’importante lavoro di verifica della situazione del territorio che è assolutamente necessario nella gestione delle emergenze”. Nei giorni scorsi il responsabile del Servizio Protezione Civile Francesco Nocchi e la responsabile del Servizio Patrimonio Comunale Benedetta Rossi hanno aperto le porte della torre civica a Flavio Bocchi, del Dipartimento di Protezione Civile nazionale, Francesco Ponziani del Servizio Protezione Civile della Regione Umbria, Luca Bruscaglioni, tecnico della ditta installatrice incaricata dell’intervento “Pizzi Instrument”, e a Massimo Tosti dello studio “Tosti e associati”, che con il padre Giuseppe ha curato i lavori di consolidamento del monumento terminati nel 2013. Nel ventre dell’edificio è stato installato un sistema di rilevazione costituito da cinque sensori digitali di piccole dimensioni, di cui uno posizionato al piano terra per registrare il moto del terreno. Grazie a questi dispositivi, che sono già operativi, la torre civica è stata collegata alla rete di monitoraggio dell’Osservatorio Sismico delle Strutture, che è attualmente costituita da 156 sistemi di rilevazione posti a controllo di 143 edifici pubblici, sette ponti e sei dighe. I dati registrati mediante teletrasmissione dal centro di acquisizione ed elaborazione del Dipartimento di Protezione Civile nazionale saranno diffusi all’interno della comunità tecnico scientifica e contribuiranno non solo agli studi di ingegneria sismica sul comportamento delle costruzioni, anche ai fini normativi, ma pure a valutare le condizioni degli immobili pubblici di interesse strategico monitorati, nonché a impostare le modalità di risposta della stessa struttura di coordinamento del Ministero per la gestione dell’emergenza sismica.