Masada

Nacque intorno al 100 a.C., finché per ordine di Erode il Grande venne trasformata in fortezza, temendo le ambizioni di Cleopatra. Il muro di cinta – due muri paralleli con con partizioni che dividevano gli spazi in stanze – era lungo 1400 metri e racchiudeva 12 ettari; alto 5 metri e spesso 4, era intervallato da 37 torri, la cui altezza arrivava a 20 metri.

Il palazzo, nella zona nord, era sviluppato su tre piani e aveva una strada sotterranea che collegava all’altopiano. Sale, porticati e bagni erano di ottima fattura, come afferma Flavio Giuseppe e come confermano i reperti archeologici. A ridosso del palazzo c’erano i bagni pubblici. Nella zona occidentale c’era un altro palazzo, ancora più grande, con magazzini, edifici di servizio, amministrativi e di reggia vera e propria, con tanto di bagno privato del re. Tra i due palazzi sorgeva la sinagoga. I caseggiati erano in gran parte a ridosso delle pendici settentrionali, lungo il lato esterno della cinta e a sua volta difesa da muro con torri quadrangolari ancora più alte. Una torre, a 400 metri dalla fortezza, sbarrava l’accesso al Mar Morto, rendendo possibile colpire chiunque si avvicinasse. All’interno cibo e acqua non mancavano mai: sulla spianata centrale si coltivava abbondantemente, mentre diverse cisterne permettevano di raccogliere moltissima acqua, fino a 40.000 metri cubi.

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