TANTI SACCHETTI COMUNTA’ ENERGETICHE.

La presenza alla Versiliana del Comune di Arezzo e della Fondazione Arezzo Comunità per presentare il modello della comunità energetica solidale dimostra come la strada scelta ad Arezzo rappresenti un unicum nel panorama nazionale sia nell’ambito delle politiche ambientali che di coesione sociale.

Quello che abbiamo fatto nella nostra città grazie allo stimolo del Sindaco Ghinelli è stato mettere a sistema un modello di collaborazione comunitaria che mette in rete produttori e consumatori di energia tali da alleggerire il costo energetico non solo delle famiglie in difficoltà ma anche del terzo settore e delle associazioni di volontariato. In questo contesto la presenza di un produttore “forte” come AISA Impianti, che trasforma rifiuti in energia, rappresenta un plus importante nel quantitativo energetico che può essere messo a disposizione a vantaggio di chi ha delle fragilità economiche, ma non solo. La vera novità della “via aretina” è la centralità del terzo settore e del volontariato che entrano nella comunità energetica per tramite della Fondazione Arezzo Comunità e che sono individuati come i beneficiari del risparmio energetico che si può generare. In questo periodo di crisi energetica e di costi altalenanti, in taluni casi alle stelle, un prezzo altissimo lo ha pagato il volontariato che si è trovato a combattere, non meno delle famiglie, a mani nude con bollette alte. Una lotta che ha fiaccato tutto il terzo settore, in particolare quello piccolo, e che ha compromesso la possibilità per il volontariato di proseguire nella propria vocazione di generosità. Il costo energetico, insomma, si è abbattuto come una scure sulle realtà di volontariato indebolendo uno dei segmenti più strategici per la tenuta del tessuto sociale delle nostre comunità. E’ questa doppia combinazione di protagonisti – famiglie e terzo settore – che definisce in maniera specifica la nostra comunità energetica che a differenza di altre non promette di eliminare le bollette, ma garantisce percorsi di equità sociale e soprattutto innesca meccanismi virtuosi puntando su chi ogni giorno si mette a disposizione per gli altri. Del resto ogni boccata di ossigeno per il volontariato è una boccata di ossigeno per le nostre città: questo Arezzo lo ha capito ed è uno dei frutti concreti della presenza della Fondazione Arezzo Comunità che fin dalla sua nascita dà servizi e chi dà servizi facendo della nostra città una città a misura di volontariato”.

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