Jean-Michel Kraveichvili e Nadine Mauriot (8 settembre 1985

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA – L’ultimo duplice delitto  (quello su cui si hanno più particolari e riscontri avvenne in località Scopeti, nella campagna di  San Vasciano in Val di pesa; le vittime erano due giovani  francesei, Jean-Michel Kraveichvili, 25 anni, pugile di origine georgiana, e Nadine Mauriot, 36 anni, titolare di un negozio di calzature, madre di due bambine piccole recentemente separata dal marito, entrambi provenienti da Audincourt in Francia , che si trovavano accampati in una tenda dove vennero aggrediti la notte dell’8 settembre 1985

Dopo i primi spari il ragazzo cercò di fuggire ma venne ucciso da altri colpi di pistola mentre la ragazza venne uccisa all’interno della tenda e, anche in questo caso, venne mutilata in maniera analoga ai casi precedenti. Qualche giorno dopo la scoperta dei corpi la procura di Firenze ricevette una busta anonima contenente un lembo di seno sinistro di Nadine Mauriot. Durante il processo contro i “compagni di merende“, la difesa di uno degli imputati, tramite una perizia, ipotizzò che la data del delitto fosse antecedente per la presenza sui cadaveri delle vittime di larve di mosca che necessitano dalle 18 alle 24 ore per svilupparsi; successivamente, la stessa tesi venne avanzata in un reportage televisivo di Paolo Cochi. Questa tesi risultò però in contrasto con le dichiarazioni di tutti i testimoni che avevano visto i due ragazzi ancora in vita prima di domenica 8. Le modalità dell’aggressione sono simili a quelle precedentemente messe in pratica dall’omicida, eccettuato il fatto che, in questo caso, le vittime non si trovavano in auto ma in una tenda piantata vicino alla propria auto: l’assassino, dopo aver reciso con un coltello il telo esterno della tenda sulla parte posteriore, si sposta verso l’ingresso della tenda e spara. Nadine muore subito; Jean-Michel, ferito non mortalmente, riesce a uscire dalla tenda e a fuggire verso il bosco, ma viene raggiunto dall’omicida che lo finisce a coltellate e poi ne occulta il corpo, cercando di nasconderlo tra alcuni rifiuti in un posto poco distante dalla tenda. Dopo essere stato estratto dalla tenda al fine di praticare le mutilazioni sul pube e sulla mammella sinistra, anche il cadavere della donna viene in qualche modo occultato e risistemato all’interno della tenda in modo che non sia subito visibile. Il 3 dicembre 2018, 33 anni dopo l’omicidio, viene rinvenuta una nuova ogiva di proiettile in un cuscino della tenda da campeggio dei due giovani francesi, che consente agli inquirenti di acquisire nuove informazioni e smentire o confermare le molteplici teorie sui possibili responsabili.

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