Cittàdicastello – Libera cerca, tutela e promozione del territorio, gestione condivisa del nuovo corso del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato – Positivo incontro in comune fra il sindaco Luca Secondi ed il Presidente dell’Associazione Tartufai Altotevere, Andrea Canuti accompagnato dal segretario Italo Bianchini
Comune e Associazione Tartufai Altotevere insieme per attivare sinergia e collaborazione sul versante della tutela del territorio tartufigeno, la promozione del territorio attraverso il prodotto simbolo della natura e coinvolgimento nel nuovo corso della rassegna dedicata al tartufo bianco che proprio nella prossima edizione di novembre si presenterà completamente rinnovata. Incontro in comune fra il sindaco Luca Secondi ed il Presidente dell’Associazione Tartufai Altotevere, Andrea Canuti accompagnato dal segretario, Italo Bianchini. Nel corso del cordiale confronto il sindaco ha ribadito la vicinanza dell’ente alle tematiche che l’associazione “tartufai” dell’altotevere porta avanti da tempo nelle diverse sedi istituzionali relative in particolare alla libera cerca del tartufo. “Ora più che mai, alla luce del prestigioso riconoscimento dell’Unesco, due anni fa, sulla “cerca e cavatura del tartufo” come patrimonio culturale e immateriale, la salvaguardia di una tradizione secolare tramandata di padre in figlio è davvero necessaria e non può che trovare condivisione e unità d’intenti”, ha precisato il sindaco nel constatare con soddisfazione il pieno sostegno dell’associazione tartufai al nuovo format, logo, programma e contenuti che caratterizzeranno la prossima edizione, la 43esima, del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, dal 3 al 5 novembre 2023, che darà il via nel centro storico tifernate a una stagione nel segno della qualità e dell’innovazione”. “Una svolta epocale che proprio assieme a tutti gli attori protagonisti della filiera del tartufo, primi fra tutti i cavatori con i loro straordinari cani, gestiremo assieme per inaugurare un nuovo corso destinato a coinvolgere diversi settori della nostra comunità locale”. “Un confronto positivo e costruttivo – ha concluso il sindaco Secondi – che proseguirà, e per questo ringrazio il nuovo presidente Canuti, tutto il consiglio e gli associati, ne sono sicuro attraverso un reciproco scambio di proposte ed iniziative finalizzate alla tutela di una attività secolare all’aria aperta che rende unici ed inimitabili questi nostri territori”. Al termine dell’incontro il sindaco ha ricordato ancora una volta il prezioso ed appassionato lavoro svolto dal compianto presidente Alessandro Ghigi (commemorato con una targa alla memoria consegnata lo scorso anno alla famiglia nel corso della 42esima edizione della Mostra del Tartufo) e dai più stretti collaboratori, storici fondatori dell’associazione nel 1986, Italo Bianchini, Angelo Marioli ed altri ancora, “associazione – ha detto il sindaco – che si è spesso distinta anche per nobili iniziative benefiche e di solidarietà come la recente raccolta fondi per le popolazioni alluvionate della Romagna. Un aspetto questo che dà il senso della loro generosità e altruismo aldilà dell’aspetto strettamente legato alla raccolta del tartufo”. L’Associazione Tartufai Altovere (circa 800 iscritti) nasce l’11 settembre 1986 dall’idea di un gruppo di amici appassionati di tartufi, natura e ambiente. Lo scopo principale della associazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e svolge la propria attività nel settore della tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente in particolare “finalizzata alla protezione ed all’incremento della produzione naturale del tartufo e del fungo epigeo, lo stimolo al rispetto delle legge vigenti in materia e la promozione dell’emanazione di nuove leggi, la collaborazione con tutte le organizzazioni e gli Enti che perseguono finalità interessanti. “Lo scopo dell’incontro è stato quello di sottoporre al sindaco diverse questioni e chiedere il supporto del comune in riferimento alla grande preoccupazione ed incertezza nel futuro prossimo di praticare l’attività di cerca del tartufo nel nostro territorio a causa delle innumerevoli concessioni e chiusure di tartufaie controllate con un incremento spropositato di circa il 330 per cento dal 2020 ad oggi. Crediamo sia fondamentale ricordare che il tartufo bianco (trifola) è un prodotto spontaneo del bosco e non riproducibile in natura, perciò non coltivabile”, ha dichiarato il Presidente Andrea Canuti.