– Dopo un ulteriore e necessario intervento agli occhi domenica 24 settembre, apertura della raccolta del pregiato tartufo bianco sarà ai nastri di partenza con il suo proprietario, Lorenzo Tanzi, esperto “cavatore” e Lara una graziosa cagnolina, “Spinger Spaniel”, diventata amica inseparabile – Sindaco Luca Secondi e assessore, Letizia Guerri : “una storia bellissima e commovente di amore, tradizione e passione per una attività secolare vanto di una intera comunità”
. Completamente cieco non ne vuole sapere di rinunciare alle scorribande nei boschi alla ricerca del tartufo. Una storia incredibile, commovente e per certi aspetti simbolica, quella di Leo, un grazioso cocker spaniel di 11 anni, che ha perso la vista da oltre due anni a causa di una malattia, non certo l’olfatto e la gioia di andare a tartufi con l’inseparabile amico di sempre, il proprietario “cavatore”, Lorenzo Tanzi, 70 anni, insegnante tecnico pratico per le esercitazioni agrarie, ora in pensione, esperto e storico divulgatore dell’affascinante mondo che ruota attorno alla secolare tradizione della raccolta dei tartufi, che non l’ha mai abbandonato e gli è rimasto sempre accanto nella fase delicata di un necessario ed ulteriore intervento di mani esperte di veterinari di fiducia e consigli di un noto docente universitario. Prima una diagnosi impietosa, di una “malattia degenerativa della retina di origine genetica non curabile in ambedue gli occhi” e poi ad inizio del 2023 ancora un progressivo peggioramento del quadro clinico generale del povero animale che hanno indotto, suo malgrado, il proprietario a sottoporre “Leo” ad un intervento di “enucleazione”, l’operazione chirurgica attraverso la quale sono stati rimossi entrambi i bulbi oculari. Non è stata certo un’ esperienza positiva, dopo oltre un anno di quasi totale cecità, ma a detta degli esperti e veterinari, indispensabile a seguito del quadro clinico in graduale peggioramento. “Dopo i primi mesi di convalescenza Leo ha registrato evidenti segnali di miglioramento che giorno dopo giorno gli hanno consentito di tornare ad essere il cane felice e scodinzolante che era un anno fa, pur in assenza di vista ma con tanta voglia di andare per boschi con il naso all’ingiù alla ricerca del tartufo”, precisa con un pizzico di commozione, Lorenzo Tanzi, nel ricordare proprio nel mese di luglio scorso il ritrovamento di un tartufo nero estivo di oltre tre etti di peso. “In quella occasione – prosegue – ho capito, vedendo la coda di Leo dimenarsi senza sosta e la sua evidente felicità, di averlo ritrovato completamente”. “E’ il cane che spinge me attraverso segnali, che colgo ogni giorno, a voler uscire ed andare nei boschi dove l’olfatto straordinario e l’udito gli permettono di ricevere tutte le informazioni di cui ha bisogno: basta che gli si lasci il tempo di abituarsi.” Oltre mezzo secolo trascorso nei boschi e le colline dell’altotevere con il vanghino in spalla ed in cane al guinzaglio, Tanzi, ha scritto anche un libro su questa mitica figura, “Il tartufaio, un uomo, i suoi cani, i tartufi”, Petruzzi Editore già alla seconda ristampa. La storia incredibile di Leo, ora appartiene alla sua famiglia, la moglie Graziella e i figli Daniele e Valentina, che hanno voluto più di ogni cosa, nell’agosto del 2012, che quel cucciolo entrasse a far parte della loro vita: così è stato. Domani, domenica 24 Settembre, ultima domenica del mese, il calendario ufficiale della raccolta del tartufo in Umbria sancisce l’apertura della stagione del “bianco”, la prelibata e profumata “trifola” (Tuber magnatum Pico) e con essa l’esercito dei tartufai, circa 5000 a livello regionale di cui oltre 1000 in altotevere (da inizio anno sono stati rilasciati dall’Afor, 38 nuovi tesserini, fra cui giovani di età compresa 16 – 25 anni, fra questi ci sono anche 3 ragazze) uno dei territori baciati dalla “natura” dove il re del bosco trova il suo habitat prediletto. Ai nastri di partenza ci saranno anche Lorenzo e “Leo” pronti ad uscire nel bosco e confermare ancora una volta la simbiosi fra uomo e animale, un rapporto di amore e rispetto che va al di là del “risultato”: “non mi interessa cosa Leo riesce a scovare dal terreno, mi interessa vederlo felice scodinzolare accanto a me. Questo è il risultato più bello”, precisa ancora, Lorenzo Tanzi, che annuncia di aver trovato una compagnia a quattrozampe a Leo, una splendida cagnolina, Lara, “Spinger Spaniel”, pronta a cimentarsi assieme a lui nella ricerca del tartufo. “Sono già diventati amici inseparabili e Leo sarà per Lara un maestro di vita e di “mestiere”. “Il tartufo è identità di questo territorio, è parte integrante della nostra cultura, della tradizione e dell’economia di Città di Castello e dell’Alta Valle del Tevere. I tartufai con i loro cani sono i protagonisti di pagine di vita quotidiane e stagionali che da secoli si ripetono, condite da aneddoti e storie straordinarie come quella di Leo e del suo proprietario Lorenzo simbolo dell’amore che i cavatori stessi nutrono per i cani, animali sraordinari, che gli consentono di tirare fuori dai boschi autentici gioielli della natura. A tutti loro, in avvio della ricerca del tartufo bianco, i più sentiti auguri di una bella stagione all’aria aperta a contatto con la natura”, dichiarano, il sindaco, Luca Secondi e l’assessore al Commercio e Turismo, Letizia Guerri nel sottolineare la firma del Comune sulla nuova mostra del tartufo di Città di Castello, che dopo 43 anni cambia nome e immagine con una svolta epocale. Il debutto del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, dal 3 al 5 novembre 2023, darà il via, infatti, nel centro storico tifernate ad una stagione nel segno della qualità e dell’innovazione. Lo farà con una denominazione che sottolinea la proiezione dell’evento nel panorama italiano e l’unicità della trifola di Città di Castello e dell’Alta Valle del Tevere, insieme a un logo che rende omaggio al legame profondo del prelibato tubero con il territorio e richiama con le proprie linee i tagli delle gemme preziose che affiorano dai boschi, ma anche i meridiani e i paralleli del pianeta, a simboleggiare il riferimento alla terra e l’apprezzamento universale per l’oro bianco di cui è ricca la vallata. L’evoluzione dell’evento, lanciato da una giovanissima Monica Bellucci alla fine degli anni 80 nell’iconica foto con un piatto di trifola nel tempio del gusto del maestro chef Pierluigi Manfroni, non sarà però solo nel nome e nell’immagine rivisitati attraverso un’importante operazione di rebranding, ma anche nella sostanza e nella formula, sulle quali l’amministrazione comunale ha investito per valorizzare ed esaltare l’inimitabile trifola che nasce nel nostro territorio, un’eccellenza invidiata in tutta Italia e in tutto il mondo. Il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato intanto è già online con il nuovo portale, che può essere consultato all’indirizzo www.biancopregiato.it.