Perle dalla RetCon questo articolo inizia una rubrica settimanale, che uscirà il giovedì mattina. Con questa rubrica desideriamo valorizzare e rendere accessibili agli investitori italiani una serie di contenuti di enorme spessore culturale, che sono quasi del tutto ignorati. Si tratterà prevalentemente di contenuti in lingua inglese, difficilmente accessibili per molti. Abbiamo deciso di iniziare questa serie con: The Pursuit of the Perfect Portfolio
Alla ricerca del portafoglio perfetto
Alla ricerca del portafoglio perfetto è una serie di 10 episodi pubblicata su YouTube (qui trovate la playlist completa – 1) nel 2018 da Andrew W. Lo e Stephen R. Foerster. La serie presenta interviste con alcuni dei più importanti economisti e investitori del mondo, che discutono di diversi aspetti dell’investimento, dalla teoria alla pratica. Ogni episodio si concentra su un argomento specifico, come la diversificazione, la gestione attiva e passiva, la finanza comportamentale e l’investimento a lungo termine.
Le conversazioni con questi grandi nomi della finanza sono molto utili per migliorare la nostra comprensione del mondo degli investimenti e del modo in cui ci approcciamo ad essi. Il primo episodio è dedicato a John Bogle, fondatore di Vanguard Group e uno dei precursori della gestione indicizzata. L’intervistatore è Andrew Lo, professore di finanza presso il MIT Sloan School of Management e autore di numerosi libri sulla materia.
John C. Bogle: il padre dell’index investing
John Clifton Bogle (8 maggio 1929, New Jersey – 16 gennaio 2019, Pennsylvania) è stato un investitore, imprenditore e filantropo americano. È stato il fondatore di Vanguard Group, la più grande società di investimento al mondo e l’ideatore del concetto di gestione passiva.
Nel 1974, Bogle ha fondato Vanguard Group con l’obiettivo di offrire agli investitori una soluzione più economica e trasparente. Nel 1976, Vanguard ha lanciato il suo primo fondo indicizzato, il First Index Investment Trust, che replica l’andamento dell’indice S&P 500.
Bogle ha contribuito alla diffusione della sua filosofia di investimento attraverso libri e conferenze. Il suo impegno ha contribuito a diffondere le sue idee e a guidare gli investitori verso scelte più consapevoli. È morto il 16 gennaio 2019 all’età di 89 anni.
La nascita dei fondi indicizzati
Nel 1949, John Bogle, allora un giovane studente di economia, lesse un articolo su Fortune Magazine che parlava del Mutual Fund Mass Investors Trust, il più grande e conveniente fondo del settore all’epoca. L’articolo lo ispirò a scrivere la sua tesi sulla gestione dei fondi comuni e a intraprendere una carriera nell’industria finanziaria. Nel corso degli anni, Bogle si convinse che la maggior parte dei fondi gestiti attivamente non riusciva a superare l’indice di mercato, nonostante le alte commissioni che gli investitori erano tenuti a pagare. Nel 1974, Bogle fondò la Vanguard, una società di investimento destinata a rivoluzionare l’industria dei fondi comuni.
L’idea innovativa di Bogle era quella di creare il primo fondo comune di investimento indicizzato, che ha effettivamente visto la luce nel 1976. Bogle era convinto che, invece di cercare di battere l’indice di riferimento e addebitare costi elevati, un fondo indicizzato sarebbe stato in grado di replicare la performance dell’indice nel lungo periodo, ottenendo così rendimenti più elevati con costi inferiori rispetto ai fondi gestiti attivamente. I fondi indicizzati, sebbene non abbiano avuto un successo immediato al loro lancio, hanno avuto un impatto significativo sull’industria dei fondi comuni, hanno reso gli investimenti più accessibili ai piccoli risparmiatori e hanno contribuito a ridurre i costi complessivi per gli investitori.
Il portafoglio perfetto secondo John Bogle
Nel mondo finanziario, molti si chiedono quale sia il portafoglio perfetto. Tuttavia, la risposta non è così semplice. Le esigenze di investimento variano a seconda di fattori come l’età, la tolleranza al rischio e gli obiettivi finanziari.
La semplicità è una delle chiavi dell’approccio di Bogle al portafoglio perfetto. Egli sottolinea che la maggior parte degli investitori non necessita di strategie complesse o fondi costosi. Al contrario, suggerisce un approccio semplice:
– gli strumenti utilizzati dovrebbero essere trasparenti, liquidi e facilmente negoziabili, come azioni ed obbligazioni;
– i costi sono fondamentali: il fondatore di Vanguard pone grande enfasi sulla riduzione dei costi, suggerendo l’utilizzo di fondi indicizzati o ETF.
– non movimentare il portafoglio durante i periodi di alta volatilità, ma al contrario, mantenere una percentuale fissa tra azioni e obbligazioni per un periodo prolungato, evitando così le tentazioni di reagire impulsivamente alle fluttuazioni di mercato;
– non cercare di prevedere il mercato nel breve termine, ma concentrarsi sulla crescita economica nel lungo periodo, che influenza maggiormente l’andamento dei mercati;
– considerare il PIL come misura della crescita delle aziende, in quanto gli utili di quest’ultime sono legate alla salute economica della nazione;
– consapevolezza: è necessario avere delle aspettative definite e realistiche per i propri investimenti: un portafoglio aggressivo avrà dei ritorni attesi maggiori, ma anche una volatilità maggiore; al contrario, un portafoglio prevalentemente obbligazionario oscillerà in modo minore, ma minori saranno anche i rendimenti;
– avere un piano ben definito e rimanere fedele ad esso.
La prospettiva di questo pioniere dell’investimento offre l’opportunità di comprendere i principi fondamentali che guidano la creazione di un portafoglio di successo. Sebbene non esista una ricetta per il portafoglio perfetto per tutti, i principi enunciati da John Bogle sono di indubbio aiuto nella costruzione di un portafoglio efficiente. Attraverso la diversificazione, una visione a lungo termine e la disciplina, gli investitori possono affrontare con fiducia le sfide e le opportunità del mercato finanziario.
In un mondo sempre più complesso, questi principi dovrebbero essere impressi nella mente di ciascuno di noi.
Bogle ha rivoluzionato il mondo degli investimenti, dando potere agli investitori individuali attraverso la fondazione di Vanguard. La società ha reso accessibili a tutti i fondi a basso costo, basandosi su fiducia e condotta etica. Il lascito di Bogle è ben visibile nei “Bogleheads”, un gruppo di investitori che, ispirati dalla filosofia di Jack, si riunisce regolarmente online e non solo, per condividere pareri e discutere strategie d’investimento, idee, distribuzione degli asset, prodotti e tutti gli aspetti relativi alle finanze personali. La comunità dei Bogleheads conta quasi 100.000 membri registrati, e ogni giorno vengono pubblicati più di 2.000 post sulla piattaforma.
Il prossimo articolo della serie riguarderà Charles D. Ellis, consulente per gli investimenti, fondatore della Greenwich Associates e prolifico autore di libri sulla materia.
1 – https://www.youtube.com/playlist?list=PLo6vaVhDK1cPdWo23OMaQzBaJK7uSsIDE
Alessio Vannucci, collaboratore Aduc – Investire Informati