4 Novembre, la fine della Grande Guerra

Il 4 novembre alle ore 15 tutte le operazioni di guerra cessarono e fu proclamata la fine della Grande Guerra. Armando Diaz emanò un bollettino che celebrava, non senza retorica, la vittoria sui “uno dei più potenti eserciti del mondo”.


Prima dell’entrata in vigore dell’armistizio, l’esercito proseguì la sua rincorsa ai territori italiani che erano stati persi l’anno precedente: vennero raggiunte Tolmezzo e Chiusaforte sulle Alpi Carniche e Giulie mentre, una volta lasciata Udine, i soldati si diressero verso CividaleButtrioManzano e Cormons. Più a sud, in pianura, fecero il loro ingresso nella città fortificata di PalmanovaMorteglianoCervignano e Grado, vicino alle foci dell’Isonzo. Non vennero raggiunte le località sulla riva sinistra dell’Isonzo, mentre in Alto Adige mancavano ancora diversi chilometri prima di giungere sul Passo del Brennero, considerato come il confine naturale dell’Italia. La pace però non presupponeva l’impossibilità di continuare l’avanzata, ma solo quella di cessare qualsiasi combattimento. E così nei giorni seguenti furono raggiunte anche altre località abbandonate dalle autorità austro-ungariche. Due mesi dopo, il 18 gennaio 1919, iniziarono a Versailles i trattati di pace.

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