Uno dei cantanti più famosi del panorama musicale italiano ma anche internazionale.Gianni Morandi esordisce nel mondo discografico nel 1962 con Andavo a cento all’ora, brano di notevole successo scritto da un emigrante in Francia. Il suo successo più grande inizia nel 1962, il cantante incide il suo primo singolo di successo, Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte. In seguito, nel 1964 vince al Cantagiro con “In ginocchio da te”.
Altro successo nel 1987 con Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri con “Si può dare di più”.Appassionato podista, Morandi ha corso in dieci maratone, tra le quali quelle di: New York (tre volte), Berlino, Londra, Parigi, Milano, Bologna. Ha partecipato anche a 41 mezze maratone dal 1997 al 2016. Da sempre tifoso del Bologna, nel 1988 compose per la squadra, insieme ai colleghi e concittadini Luca Carboni, Lucio Dalla e Andrea Mingardi, l’inno Le Tue Ali Bologna.A febbraio 2023 conduce con Amadeus il Festival di Sanremo, All’inizio della serata finale Gianni Morandi rende omaggio a Lucio Dalla di cui, nel 2023, ricorrono gli 80 anni dalla nascita. Solo, con la chitarra, Morandi intona dalla platea “Piazza Grande”, poi sale sul palco e, accompagnato dall’orchestra, canta “Futura” e “Caruso”, straordinari successi del cantautore bolognese scomparso il 1º marzo 2012.Un esibizione emozionante, piena di talento, storia della musica e cuore, soprattutto sulle note di “Caruso”, che fanno alzare in piedi tutto il pubblico che esplode in un lungo applauso. Dopo il suo toccante omaggio a Lucio Dalla, Gianni Morandi alza il viso mentre indica il cielo e trattiene la commozione. Impossibile non pensare ai 50 anni di amicizia tra i due cantanti, all’album Dalla/Morandi, a quella “Vita” in cui credevano insieme, quella in cui anche agli angeli capita di sporcarsi,”ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tuttoe rinasce un fiore sopra un fatto brutto”…E forse in quello sguardo commosso al cielo Morandi avrebbe voluto rivedere il volto del suo amico di una vita, con più “rughe un po’ feroci sugli zigomi,forse un po’ più stanchi ma più liberi” ma ancora insieme.