Liceo made in Italy. Invece di far funzionare le scuole

Dal prossimo 23 gennaio ci si potrà iscrivere (anno 2024-2025) al cosiddetto liceo made in Italy (1). Un indirizzo liceale in più di cui proprio non abbiamo capito la funzione. Leggiamo e rileggiamo quanto pubblicato dal ministero


“… fornirà agli studenti la possibilità di approfondire gli scenari storici, geografici, artistici e culturali dello sviluppo industriale e del tessuto produttivo del nostro Paese, ma anche di proiettarsi nel futuro con una solida formazione di base soprattutto nei campi economico, giuridico e tecnologico …” (1)

….. ma proprio non riusciamo a comprendere cosa ci sia di diverso rispetto a licei come classico e scientifico, per esempio. O forse che i “tradizionali” licei non sono impostati e non perseguono le stesse finalità che indica il ministro dell’Istruzione e del Merito?
Forse da questo liceo dovrebbero risultare maturi dei giovani con maggiore spirito e cuore italiano rispetto agli altri? Forse, visto che stiamo parlando di un liceo e non di un corso di laurea, e che la maggior parte dei maturi prosegue gli studi, questi ultimi avranno maggior spirito italiano nel scegliere i successivi studi… e che non ci sembra ci sia un’università del made in Italy per forgiare gli studenti alla bisogna fino alla fine degli studi? O, quei pochi che non proseguiranno all’università, avranno una sorta di riconoscimento legale diverso al pari degli istituti tecnici e professionali? E quand’anche qualcuno creda una cosa del genere, la agognata diffusione del made in Italy nel mondo che il ministro propugna, sarà meglio farla fare a dei maturi piuttosto che dei laureati? O forse questi maturi faranno gli standisti per le iniziative commerciali e turistiche dell’Italia nel mondo, al pari di qualunque altro che non si è maturato nel liceo del made in
Italy?

Domande e domande a cui crediamo che, alle non risposte attuali, corrisponderà l’inutilità sperimentata fra qualche anno.

Al ministero dicono che questo nuovo liceo si inserisce nell’ambito della riforma della scuola… quale? Perchè – nel frattempo – ci sono ancora licei (e non solo) che quando si rompe il riscaldamento, gli studenti sono costretti a scioperare per farlo aggiustare. E c’è un’edilizia scolastica che, a cadenze più o meno fisse, qualcuno rileva essere drammatica. E poi gli insegnanti, che mancano sempre e sono pagati con importi ridicoli…. insomma il mondo della scuola che tutti, ministero compreso, conosciamo e da cui non si riesce a trovare soluzioni.

Forse, però, per il ministero dell’Istruzione e del Merito, sono più importanti le etichette/propaganda di una presunta cultura superiore, anche se passibili di pubblicità ingannevole….

1 – https://www.miur.gov.it/web/guest/-/al-via-il-liceo-del-made-in-italy-iscrizioni-online-su-unica-dal-23-gennaio

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

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