CITTA’ DI CASTELLO – chiediamo intervento del servizio legale sulla veridicità delle gravi affermazioni e una puntuale verifica circa gli obblighi del capitolato” La vicenda DOGRE, dopo nove mesi dalla prima Commissione e le discussioni in Consiglio dovute alle gravi problematiche da me sollevate, già evidenti fin dal maggio scorso, sta assumendo contorni a dir poco surreali.
Durante la seduta congiunta del 25 gennaio di ben tre Commissioni consiliari, sono state fatte affermazioni molto gravi da parte dei responsabili della ditta, che incalzati dalle tante richieste di chiarimento su molteplici aspetti hanno pensato bene di riversare tutta la responsabilità sui loro due dipendenti dell’ufficio di Città di Castello. Eppure notevoli i risultati economici sbandierati dagli stessi responsabili, a partire dal 2019 con il grande lavoro di censimento di tutti i contribuenti, rilevati solo in parte negli anni della gestione SOGEPU: ma chi aveva fatto tutto questo, permettendo di riscuotere oltre un milione di euro solo in quell’anno, se non i due dipendenti?! Dunque, perchè diminuire da 30 a 20 le ore di apertura dell’ufficio di Città di Castello e decurtare di un terzo le ore di lavoro degli impiegati nel Comune? Dogre ha scaricato tutta la responsabilità sulla loro attività del 2022, definita inadeguata e inefficace nei controlli: una versione incomprensibile e contraddittoria, se non addirittura lesiva della loro dignità professionale, ancor più perchè fatta al cospetto della massima assise comunale, di fronte agli amministratori e ad un sindaco che è rimasto palesemente sconcertato e che ha, parole sue, dovuto dare ragione alle perplessità sollevate dalla sottoscritta di fronte alla versione di Dogre.
Dopo lo scaricabarile, la ditta non ha dato alcuna spiegazione plausibile su come siano avvenute le oltre mille rilevazioni , svolte da personale in servizio in altri comuni, ampiamente contestate dai contribuenti, alcuni dei quali con assistenza di un legale, e dunque con ulteriore esborso economico. Nessuno, neanche gli uffici comunali che dovrebbero controllare il corretto andamento del servizio e che sono stati chiamati direttamente in causa, ha portato i dati sul numero esatto delle contestazioni dei cittadini contro gli avvisi di accertamento, sugli atti di accertamento non corretti, sulle mancate risposte della ditta alle richieste di chiarimenti: nessuno, in questo momento, sta tutelando i contribuenti di fronte a svariate cartelle errate, con applicazione sbagliata degli interessi, errori nel calcolo delle metrature o di fronte alle incongruenze tra attività di riscossione e le norme del regolamento; chi lavora non ha certo tempo da sprecare per verificare tutto e magari paga anche il non dovuto, pur di evitare altre ansie.
Ci chiediamo dove fosse l’assessore fino ad oggi: silente anche in Commissione, dovrebbe prendere atto della incapacità di gestione della situazione, che conosceva da mesi e che è addirittura degenerata, e farsi da parte.
Come ho sempre chiesto, inascoltata per mesi, ripeto che è necessaria una precisa e immediata assunzione di responsabilità politica e amministrativa di Sindaco , Assessore e dirigenti perché si impegnino a verificare giuridicamente la veridicità delle gravi affermazioni e lo stato effettivo del servizio, nonchè a valutare l’ assolvimento di Dogre di tutti gli obblighi contrattuali rilevabili dal capitolato d’appalto, perchè non è più tollerabile la situazione in essere.
Su questo continuerà la mia azione di sindacato ispettivo, fino in fondo.
Città di Castello, 28.01.2024 Emanuela Arcaleni Castello Cambia- M5S Città di Castello