Citta’ di Castello – Abbiamo il piacere di riassumere per sommi capi il mini convegno dal titolo “ Aurora di un mondo nuovo “ realizzato sabato 3 febbraio ’24, alla vigilia della Giornata per la Vita e organizzato dal CAV e MpV di Città di Castello che si è svolto presso la Sala della Biblioteca comunale dalle 9 alle 13 , con l’intervento di quattro relatori e la partecipazione di 50 uditori . Non sta a noi trarre un giudizio: possiamo però ben dire che questo incontro ha favorito l’opportunità di ascoltare voci che non è di tutti i giorni potere accogliere, per pensare e arricchire di messaggi e anche di provocazioni che tante persone di tutte le età aspettano nel loro cuore
È questione di cuore, è questione di occhi come quanto ci ha trasmesso la testimonianza di una mamma violentata dal padre e aiutata a trovare la strada dal nonno prima, dal marito dopo e dalla responsabilità nei confronti di due figli : queste violenze la donna a volte non è capace di esporla , e la può intercettare solo chi si china, come ebbe detto qualcuno, sul volto di queste sofferenze e cerca di avere cura senza tanti trionfalismi . Lorenzo Rizzi, pediatra di Piacenza che è stato il primo relatore ( vedi Lorenzo Rizzi , Ce la caveremo , vero, papà ? Sì, ce la caveremo , Cantagalli, Siena : 2023 ) ha affrontato con tanta dovizia di particolari e citazioni la esplorazione e riflessione sui codici paterni , sul significato della paternità, sul padre e sul rapporto con il figlio . Come scrive nella presentazione Roberto Marchesini, restituire al padre la sua antica e originaria funzione, quella cioè di preservare il progetto originario delle persone che gli sono state affidate: i figli . « Approfondire il tema della paternità potrebbe essere una pista che porta l’uomo contemporaneo, il maschio in particolare , ad affrontare il senso del suo esistere. Ritengo ( dice l’autore che è anche scalatore dei 4000 m ) che questa ricerca sia irrinunciabile, ma incamminarsi per approfondire e cercare di capire qualcosa sulla paternità è come camminare al buio in un ambiente difficoltoso, accidentato, come quando per raggiungere una vetta in montagna, bisogna iniziare ad arrampicare sebbene ci sia ancora buio. In questa situazione quanto è utile una torcia » ( p19) . Altro relatore è stato Gianni Mussini, docente universitario e docente di Lettere di Pavia , che nel testo che ha curato ( Donne in cerca di guai, avventure di maternità, presentazione di Claudio Magris, Interlinea, Novara 2028) ci presenta un sommario in cui figurano esperienze e testimonianze varie che intercettano situazioni di interruzione di gravidanza e di accettazione della vita . Scuotenti per il MpV sono le parole di Claudio Magris in cui “ aiutare a vivere e non solo a nascere “ (p13) : « i volontari del CAV semplicemente cercano di aiutare i figli che già ci sono e i genitori che non vogliono perderli; rispettare i viventi, coloro che – per grazia o per disgrazia – vengono messi al mondo senza averlo chiesto e hanno diritto, come tutti, alla solidarietà di tutti, mandati come loro a recitare nel grottesco teatro del mondo ». A p 266- 267, Gianni Mussini cita un grande della Medicina , docente di Genetica in importanti università, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, premio Kennedy per scoperta della causa cromosomica della sindrome di Down , il Prof. Jérome Lejeune ( scomparso sessantottenne nel 1994 e servo di Dio dal 2007) che sentiva la medicina come servizio al prossimo e come cooperazione al grande gioco inaugurato da Dio con la creazione del mondo ; … La scienza diceva, contro ogni pelosa neutralità è oggi “ l’albero del bene e del male “. A noi la responsabilità di cogliere i buoni frutti e di non proporre agli altri quelli cattivi ». A conclusione di questo scorcio di argomentazioni la testimonianza di una disabile che offre le sue risorse per stare vicino a chi non ha la voce e non vive in autonomia; c’ è poi stato qualcuno che ricordando una domanda del proprio babbo anni fa a suo figlio su cosa lui da grande avesse deciso di fare o di essere per gli altri , chiedeva a ciascuno di noi di dare una risposta al quesito se avere attenzione e cura per l’altro. Incombe, più o meno avvertita, la responsabilità di chinare lo sguardo su come sta il nostro mondo e sulla vita di ogni persona, anche la più fragile e indifesa.
Francesco Marconi, Presidente del CAV e MpV Renzo Tettamanti, vice presidente ,