Bartolini Baldelli e Ghini: servono norme che tutelino gli agricoltori colpiti dalla svalutazione dei loro prodotti Le istanze del mondo agricolo, il «cahiers de doléances» degli imprenditori del settore, sono nelle mani del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Oggi a Bruxelles si è tenuta l’assemblea nazionale di Confagricoltura a cui hanno preso parte i rappresentanti aretini, il presidente Carlo Bartolini Baldelli e il direttore Gianluca Ghini. Oltre al ministro italiano, il presidente nazionale Massimo Giansanti ha avuto modo di incontrare il commissario all’Agricoltura Ue Janusz Wojciechowsk, al quale sono state espresse le richieste del mondo agricolo
Dopo il vertice con i parlamentari tenutosi due settimane fa in via Spallanzani, adesso Confagricoltura Arezzo si è spostata nelle sedi europee per trasferire le istanze del mondo produttivo direttamente agli organi decisionali comunitari. All’assemblea di Confagricoltura sono intervenuti da remoto anche la premier, Giorgia Meloni, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il vicepresidente del Senato, Gianmarco Centinaio, il senatore Stefano Patuanelli, gli eurodeputati Camilla Laureti, Carlo Fidanza e Herbert Dorfmann, oltre alla presidente del Copa, Christiane Lambert, e del Cogeca, Lennart Nilsson, che ospitano l’evento «Agrifish», dove Giansanti ha avuto uno scambio di vedute con il Commissario Ue all’Agricoltura. «Grazie al settore agroalimentare europeo – dichiarano Carlo Bartolini Baldelli e Gianluca Ghini – 450 milioni di persone hanno accesso a cibo sicuro, sano e conveniente. Gli agricoltori della UE e in particolare gli italiani sono la spina dorsale dell’autosufficienza alimentare dell’Europa». La spesa per assicurare questo apporto primario, che ha assunto valenza strategica alla luce delle tensioni internazionali in atto, corrisponde allo 0,4% del Pil complessivo degli stati membri. Poco più di 1 euro al giorno per ogni cittadino dell’Unione. «Oltre alla sicurezza alimentare – proseguono presidente e direttore di Confagricoltura Arezzo – il settore primario garantisce occupazione nelle aree interne, gestione del territorio e mitigazione del rischio idrogeologico oltre che gestione e manutenzione del paesaggio rurale. Occorre particolare attenzione, infine a lavorare per norme che garantiscano il ripristino di un corretto equilibrio nella filiera e nella catena del valore dei beni primari dove i produttori sono i più esposti nel mercato e vedono svilito il proprio lavoro da prezzi che troppo spesso non coprono nemmeno o costi di produzione».