Morti bianche, edilizia in nero


AREZZO – È Il comparto dove si contano più incidete . a livello nazionale, seguito dall’agricoltura e metalmeccanica. Filca, Fim e Fai Cisl Arezzo: “Dalla patente a pun. in edilizia, all’is.tuzione di un tavolo di monitoraggio provinciale, faremo valere le nostre richieste per tutelare i lavoratori”

Proprio a fronte delle tragiche morti all’interno del cantiere fiorentino di pochi giorni fa, le
segreterie Cisl di Filca, Fim e Fai, tornano a parlare del tema delle morti bianche chiedendo di
aumentare diri; e tutele per i lavoratori. Dai dalle dell’osservatorio sicurezza e Ambiente Vega del
2023 il rischio di infortunio mortale in Toscana corrisponde a 20,4 morti per milione di occupazione e
risulta inferiore rispeGo alla media nazionale, che invece è pari a 34,6. L’indice di incidenza della
mortalità su Arezzo è pari al 20,2. Nel territorio are.no nel 2023 sono sta. registra. 4 decessi e 3
infortuni sul lavoro. Già 15 anni fa un fatto tragico aveva portato la Filca Cisl ad interessarsi a
soluzioni concrete per arginare le morti sul lavoro. Era l’anno 2009 e in uno dei cantieri più
importante della nostra provincia, quello per la costruzione della nuova Camera di Commercio in
Via Spallanzani, avvenne un gravissimo infortunio in cui perse la vita un operaio edile, Vincenzo
Spiniello. “Già allora – afferma Gilberto Pttarello della Filca Cisl Arezzo – avanzammo la proposta nata in
casa Filca nel 2003 di una sorta di regolamentazione del settore in materia di sicurezza, che
penalizzasse le imprese inadempienti per quanto riguarda la formazione in materia di sicurezza dei
propri dipenden? e che premiasse quelle imprese virtuose con un indice basso di infortuni che
avessero investimenti nella formazione in sicurezza, vista ancora oggi dalla maggior parte delle
aziende solo come un costo”. Quella che venne proposta era una sorta di “patente a pun.“ simile a quella per gli automobilisti, come una delle novità all’epoca, del corre;vo al Testo Unico sulla Sicurezza del 2008 che non fu accolta e non andò a buon fine.
“Purtroppo – ribadiscono Serafino Marino, Gilberto Piarello, Antonio D’Angelo e Francesco
Santacroce della Filca Cisl aretina – è triste constatare come la scia di sangue giornaliera animi la
scena delle morti sul lavoro, come un vero e proprio bollettino di guerra. Sappiamo altre<anto bene
che, per evitare infortuni mortali, diventa fondamentale il rispettare delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Siamo soddisfatti – affermano i sindacalista – di avere appreso come la
patente a pun<, proposta storica della Filca Cisl, ora rientri nei provvedimen< annuncia< dal
Governo come risposta alle mor< sul lavoro dopo la strage avvenuta a Firenze con ben 5 morti
Restiamo ora in a<esa di conoscere i contenu? per una valutazione approfondita”.

Per il settore metalmeccanico quello degli infortuni è sicuramente un fenomeno non in decrescita, ma semmai in crescita. Per questo Fim e Filca hanno fatto partire nelle ultime settimane una mobilitazione a livello nazionale con assemblee sindacali nelle aziende. “Ci siamo sempre impegnati e continueremo a farlo, anche dopo i fatti di Firenze – sottolinea Ilaria Paoletti segretaria Fim Cisl Arezzo – a far si che il responsabile della sicurezza dei lavoratori sia sempre più una figura di rilievo all’interno delle aziende. Anche con questo obiettivo abbiamo chiesto l’attivazione di un tavolo congiunto di monitoraggio che parta dalla Confederazione Cisl Arezzo, Fim, Filca e indirizzato a Prefettura, Inail, Ispettorato del lavoro e Asl, da estendersi anche alle altre organizzazioni sindacali”.

Per il settore agroalimentare della provincia di Arezzo fortunatamente il quadro delle morti bianche non annovera dati da registrare. “Nell’agroalimentare ci sono però problematiche legate al lavoro usurante non riconosciuto – commenta Rosalba Salvadori, segretaria di Fai Cisl Arezzo – non viene cioè contemplata la problematica del caldo estivo, sia nei campi che nelle aziende di panificazione dove spesso le alte temperature dei forni già mettono a dura prova i lavoratori. Su questo siamo in prima linea nella richiesta di una maggiore attenzione”.
Cisl Arezzo

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