CITTA DI CASTELLO – Emendata da Arcaleni (Castello Cambia), a sostegno delle rivendicazioni degli agricoltori per la sostenibilità economica del settore Il consiglio comunale ha preso posizione a sostegno delle rivendicazioni degli agricoltori per la sostenibilità economica del settore, approvando la mozione sul tema presentata dal consigliere del PD Roberto Brunelli ed emendata dalla consigliera Emanuela Arcaleni (Castello Cambia).
Il semaforo verde è arrivato con 18 voti favorevoli di PD, PSI, Lista Civica Luca Secondi Sindaco, Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, Lista Civica Marinelli Sindaco, Unione Civica Tiferno e le astensioni di FDI e FI. La massima assise cittadina ha impegnato la giunta comunale “ad attivarsi nei confronti del Governo nazionale affinché venga ripristinato l’esonero dell’lRPEF alle imprese agricole”; “ad attivarsi nei confronti del Governo regionale perché dia immediata attuazione, per quanto di propria competenza, alle azioni e gli interventi necessari per andare incontro alle esigenze del mondo agricolo, attraverso: la convocazione del Tavolo Verde istituzionale al fine di aggiornare le politiche agroalimentari regionali alla luce della crisi del settore; la messa in campo di misure per l’accesso al credito agevolato; la costituzione di fondi per favorire i progetti di trasformazione di filiera e per interventi da destinare alle zone marginali, di montagna e a tutto il settore della zootecnia; la possibilità di rinviare le scadenze del PSR per le imprese in difficoltà e l’adozione di un sistema semplificato di accesso alle procedure di finanziamento e rendicontazione; la riqualificazione della figura dell’agricoltore e dell’allevatore a partire dalle scuole come figura fondamentale per la società in quanto tutore dell’ambiente e produttore di cibo e vita”. La mozione impegna inoltre l’esecutivo comunale “a interpellare il Governo centrale affinché: si intervenga sul fronte delle accise dei carburanti attraverso l’introduzione del credito di imposta per il gasolio agricolo e sulla regolamentazione europea in materia di concimazione in zone vulnerabili; venga definita una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, prima di tutto garantendo l’equo compenso, certificato, e incentivando gli accordi di filiera; venga data massima centralità alle aree interne e all’agricoltura familiare attraverso la definizione di norme che ne valorizzino il ruolo; si proceda anche a livello nazionale a uno snellimento burocratico e al riconoscimento economico per chi da sempre, agisce come custode del territorio; venga garantito il mantenimento di un regime fiscale adeguato al mondo agricolo, viste le criticità economiche causate dall’aumento esponenziale dei costi di produzione e dalla flessione dei mercati dei prodotti agricoli”. Gli emendamenti introdotti sollecitano il governo nazionale ad “arginare la commercializzazione e l’importazione di prodotti extraeuropei che non rispettano i parametri di produzione richiesti dalla legislazione europea” e a fare in modo che “gli strumenti della PAC siano usati per favorire chi voglia intraprendere percorsi di produzione che prevedano la riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci tradizionali”. Il consigliere Brunelli ha illustrato la mozione evidenziando che “il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori a causa delle avversità meteorologiche, delle fitopatie, degli elevati costi di produzione e di una congiuntura di mercato molto complessa”. “Il settore agricolo svolge un ruolo cruciale nel tessuto economico, sociale ed ambientale di Città di Castello e dell’Alta Valle del Tevere”, ha rimarcato l’esponente della maggioranza, che, ricollegandosi allo stato di agitazione dell’intero comparto agricolo, ha fatto presente le principali criticità del settore, tra cui i “rincari speculativi su molti fronti che generano costi insostenibili e prezzi di vendita troppo bassi”; “l’acquisto di terreni da parte di grandi gruppi industriali per produrre energia”; “costi di produzione diventati troppo alti a causa dell’incremento del gasolio, dei fertilizzanti e delle sementi”; “lo stato di difficoltà dell’agricoltura di montagna”; “le difficoltà ad avviare un’impresa agricola da parte dei giovani”; “la chiusura tra il 2010 e il 2020 del 25 per cento delle aziende agricole umbre”. Il sindaco Luca Secondi ha preso la parola per sottolineare l’importanza dell’agricoltura, “che nel nostro territorio è stata fattore di crescita dell’economia e ha reso l’Altotevere una delle aree più importanti dell’Umbria a livello produttivo”. “E’ vero che il Governo non ha dato certamente un segnale di vicinanza al settore sull’IRPEF, anche se ha parzialmente ridimensionato la manovra con un’esenzione a 10.000 euro, ma il problema non è l’IRPEF: il problema è la sostenibilità economica delle imprese, che richiede sia azioni da parte del livello europeo, che da parte del livello nazionale”. “L’ISMEA, che analizza il costo di produzione dei singoli prodotti, ha certificato che i prezzi a cui vendono qualsiasi prodotto gli agricoltori sono inferiori al prezzo di produzione, c’è una discrepanza abnorme: è questo l’elemento fondamentale, è questa l’alterazione del mercato, ciò che crea diseconomia per il mondo agricolo”, ha chiarito il primo cittadino, ribandendo: “la vera questione in gioco è riconoscere il valore economico della produzione all’agricoltore, affinché sia in grado di raggiungere un profitto giusto, dovuto, perché svolge un’attività sulla quale poggia tutta l’economia”. “In questo momento in Europa è subentrata una visione sbagliata – ha detto Secondi – perché il concetto di produzione si è sganciato eccessivamente dal concetto di ambiente, quando in realtà dovrebbero camminare insieme, e quindi si è sganciata anche la tipologia del sostegno economico conseguente”. “Gli agricoltori non stanno protestando per un pesticida in più o un pesticida in meno – ha puntualizzato il sindaco – stanno protestando per avere la capacità di reddito della propria attività, della propria azienda, al cospetto di un sistema di regole che è disequilibrato. Questa protesta purtroppo viene strumentalizzata, tant’è che si è sganciata anche dalle organizzazioni di rappresentanza: la ricomposizione della situazione è fondamentale perché le organizzazioni di categoria hanno una capacità di trattativa con i livelli decisori a cui non si può rinunciare”. Il consigliere Tommaso Campagni (FI) ha eccepito: “le risposte al collega Brunelli già ci sono state, perché il dispositivo della mozione è antecedente al decreto Milleproroghe approvato il 23 febbraio, che ha esentato più del 95 per cento delle imprese agricole dall’IRPEF”. “Nella finanziaria – ha fatto presente l’esponente della minoranza – erano inoltre stati messi 600 milioni per il settore agricolo, 3 miliardi in più per il PNRR ed è stato mantenuto il sussidio per il gasolio”. “Naturalmente sono d’accordo che l’agricoltura vada tutelata e monitorata costantemente, perché è un settore trainante per l’economia del territorio, ma i coltivatori sono anche i primi custodi dell’ambiente”, ha sottolineato il consigliere. La consigliera Emanuela Arcaleni ha contribuito alla discussione soffermandosi su questioni come “la revisione della PAC per abbattere la burocrazia e dare un vero riconoscimento a chi produce e non a chi non produce” e “la necessità di riconoscere l’ecoguadagno ai produttori e impedire che ci siano questi ricarichi enormi sui prezzi dei prodotti agricoli, riconoscendo all’interno dei bandi, comunali, regionali e nazionali, la valorizzazione dei prodotti di filiera a chilometro zero”. L’esponente della minoranza ha quindi proposto i propri emendamenti, finalizzati, in prima battuta “sollecitare il governo centrale ad attivarsi presso l’Unione Europea perché gli stessi standard nell’uso dei fitofarmaci e pesticidi che vengono applicati ai prodotti italiani vengano applicati anche ai prodotti di importazione”. “Sarebbe poi importante fare in modo che si andasse a un abbattimento progressivo dell’uso dei pesticidi, rivedendo i parametri della PAC per inserire forme di incentivo per uscire dall’uso dei fitofarmaci tradizionali e per incentivare l’uso di fitofarmaci compatibili con le coltivazioni biologiche”, ha detto Arcaleni. “Mi unisco al grido di aiuto degli agricoltori, perché se è vero che l’Europa sta dando dei fondi, questi sono pochi e insufficienti”, ha dichiarato la consigliera Maria Grazia Giorgi (PD), che ha espresso l’esigenza di “rendere gli imprenditori agricoli maggiormente indipendenti dai grossisti, dalle multinazionali”. “L’Europa deve fare in modo che gli agricoltori si possano associare per commercializzare direttamente i prodotti, senza intermediazioni”, ha rimarcato l’esponente della maggioranza, sollevando anche la necessità di “mettere a disposizione banche del seme per liberare l’agricoltura dalle sementi ibridate, trattate per non riprodursi”. “Anche i Comuni – ha aggiunto Giorgi – potrebbero dare spazi appositi, a prezzi politici, nei quali far vendere ai piccoli agricoltori le loro produzioni ogni giorno, accorciando così la filiera ed escludendo le intermediazioni di coloro che lucrano anche sul bisogno dei coltivatori di vendere”. Giorgi ha giudicato poi interessanti gli investimenti nel settore sulla canapa e sull’industria cosmetica. A condividere la battaglia degli agricoltori, “che chiedono di impedire la concorrenza potenzialmente sleale di alcuni produttori extraeuropei che non sono soggetti agli standard di sicurezza alimentare dell’Unione Europea”, è stata la consigliera Elda Rossi (FDI).Nel puntualizzare che “la Regione ha già il tavolo di partenariato per lo sviluppo rurale nel periodo 2023-2027 richiesto dalla mozione”, la rappresentante della minoranza si è detta d’accordo sulla “necessità di rilanciare la figura dell’agricoltore, puntando sui giovani”. “A fine febbraio – ha segnalato in questo contesto Rossi – c’è stato il via libera definitivo del Senato al disegno di legge sull’imprenditoria giovanile nel settore agricolo, che ha già ottenuto parere favorevole alla Camera”. “E’ previsto un fondo per favorire il primo insediamento dei giovani – ha riferito la consigliera – con una dotazione di 15 miliardi di euro a decorrere dal 2024”. “Verrà poi costituito – ha concluso – un osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro giovanile in agricoltura presso il MASAF”. In sede di replica, il consigliere Brunelli ha accolto le proposte di emendamento, ringraziando tutti gli agricoltori presenti al dibattito in aula. “C’è stata una bella risposta alla presentazione di questa mozione e spero che il nostro Comune possa dare un input per cercare di migliorare l’agricoltura”, ha concluso il consigliere.