LORO CIUFFENNA A- Scena drammatica nel centro di Loro Ciuffenna (AR): nella mattina di domenica 7 aprile, uno splendido daino, un maschio palancone, viene inseguito dai lupi fin dentro al paese. Accecato dalla paura e dal dolore delle morsicature, disorientato dall’habitat che non gli è familiare, la povera bestia si è lanciata giù dal dirupo del torrente Ciuffenna, morendo nell’impatto contro le rocce. Per fortuna (o purtroppo), in quel momento, in quello che è considerato uno dei borghi più belli d’Italia, non c’erano molti turisti o passanti, soprattutto non c’erano bambini ad assistere alla scena.
Non è raro che gli animali inseguiti dai predatori cerchino rifugio nei centri abitati. Gli animaliselvatici possono percepire gli esseri umani come una fonte di protezione dai predatori, ma non sanno che oggi l’uomo non costituisce più un pericolo per i grandi carnivori. Ormai da decenni l’essere umano ha deciso di transitare nella delle prede.È ormai acclarato scientificamente, oltre che dall’evidenza dei fatti, che la pressione venatoria esercitata dai lupi è una delle concause della proliferazione dei selvatici nelle aree antropizzate. Non è solo una questione di risorse alimentari. Del resto, i daini non si recano nel centro di un paese di 5.000 abitanti per nutrirsi di spazzatura. Ad oggi, quella, è una prerogativa dei lupi, ormai condannati a un infausto futuro fatto di incroci con i cani, per diventare RANDAGI DI STATO a tutti gli effetti. Un animale selvatico che si spinge in un centro abitato nel disperato tentativo di salvarsi la vita,sembra quasi un segnale di pericolo rivolto alle menti pensanti e non accecate dal fanatismo ideologico del “rewilding”, la nuova religione fondata dagli animalisti. Un gesto, un segnale che ha la stessa origine di quanto è accaduto esattamente nello stesso momento in Svizzera, a Losanna, questa volta di fronte alla sede del governo del Cantone di Vaud:pecore uccise dai lupi e portate in piazza, un’altra protesta degli allevatori esasperati, identica a quella che lo scorso 6 marzo 2024 ha visto protagonista l’allevatore di Ponticino, Matteo Contena, che ha portato la sua pecora sbranata dal lupo in Piazza Guido Monaco (AR). Nonostante il fatto che la Svizzera abbia iniziato ad abbattere il 10% della popolazione di questi animali ormai infestanti e dannosi e che consenta la difesa attiva e preventiva dai predatori, si capisce come essi siano ancora troppi. L’abbattimento di questa quota di carnivori è comunque un segnale di buon Il luogo della caduta governo, che contribuisce a limitare la proliferazionedi questi animali, ma tutto questo diventa inutile se dall’altro versante delle Alpi non hanno ancora iniziato ad usare il cervello, oltre che le carabine. L’immobilismo vergognoso del Governo italiano crea problemi anche con i nostri confinanti, perché la saturazione dei territori italiani va a travasare continuamente nuovi esemplari nei paesi d’oltralpe. L’intelligenza e l’efficienza svizzera, oltre che quella francese, si infrangono con l’ignavia dei governanti italiani.
DI QUANTI ANIMALI MORTI, LANCIATI NELLE PIAZZE, HA BISOGNO QUESTO GOVERNO, AFFINCHÉ SI DECIDA AD ABBATTERE I LUPI IN ECCESSO?
Non è più una questione procrastinabile; i lupi spingono i selvatici nelle aree urbane, causando danni e costituendo un serio pericolo per le persone. I lupi hanno estinto le popolazioni di mufloni, stanno estinguendo la pastorizia estensiva ed anche i caprioli sono destinati a scomparire. Tutto questo scempio, solo per tramandare la menzogna che illupo è una risorsa, in via di estinzione, e un elemento concreto della biodiversità ambientale che ci è stata propinata sin dall’asilo, sulla presunta utilità di un animale che ad oggi è solo un dannoso RANDAGIO DI STATO. Forse sarebbe stato meglio se i bambini avessero assistito alla fine del daino, forse a qualcuno sarebbe sorto il dubbio sulle bugie che raccontano gli adulti.
Marco Bruni Presidente del comitato “Emergenza lupo – Arezzo”