Nel “Giorno della Memoria” per le vittime del terrorismo e delle stragi, istituito dal Parlamento nel 2007, la presidente del Consiglio ricorda le tre vittime legate dalla data del 9 maggio: Aldo Moro, presidente della Dc assassinato dalle Brigate rosse, il cui corpo venne ritrovato a via Caetani a Roma nel bagagliaio di un’auto; Peppino Impastato, giornalista e attivista ucciso dalla mafia; Rosario Livatino, magistrato assassinato dalla Stidda e beatificato il 9 maggio 2021.
“Quella di oggi è una data che ha segnato profondamente la memoria e la coscienza della nostra Nazione -scrive Giorgia Meloni su X – era il 9 maggio 1978 quando il corpo di Aldo Moro, barbaramente assassinato dalle Brigate rosse, veniva rinvenuto nel bagagliaio di un’automobile in via Caetani a Roma. Lo stesso giorno cadeva, per mano mafiosa, Peppino Impastato. Ed era il 9 maggio del 2021 il giorno in cui veniva proclamata la beatificazione di Rosario Livatino, magistrato ucciso dalla Stidda. Un uomo di Stato, un attivista coraggioso e un giudice, i cui sacrifici non devono essere dimenticati e non devono essere vani. Non a caso nel 2007 il Parlamento italiano ha istituito per il 9 maggio il ‘Giorno della memoria’ dedicato al ricordo di tutte le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice. Non dimentichiamoli e facciamo tesoro dei loro insegnamenti”. Poi Meloni continua: “Lo dobbiamo a tutte le vittime innocenti, a chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà. Lo dobbiamo a noi stessi, alla nostra storia, alla nostra Patria e ai nostri figli, a chi c’era prima di noi e a chi ci sarà dopo di noi. Lo dobbiamo -conclude la premier – all’Italia e ai valori che amiamo”.