“Oggi dobbiamo scontrarci anche con il problema del fentanyl. Sappiamo che, per la prima volta in Italia si è aperta un’indagine, teniamo conto che in America ci sono stati 60mila decessi per il fentanyl. È una droga sintetica che costa molto poco ma è un forte stimolo per la delinquenza organizzata. Sappiamo che è sufficiente un mezzo grammo per uccidere una persona o per produrre danni irreversibili. Questo sarò una fortissima sfida”
. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, parlando al 36esimo congresso dell’Associazione nazionale magistrato, in corso a Palermo (1). Sembra arrivato qualche ora fa dal Pianeta Marte, questo ministro della Giustizia che parla della pericolosità delle droghe, sanitariamente e civicamente. Sembra che non sappia che altrettanto vale per sostanze, tipo cocaina, diffuse capillarmente sul territorio e acquistabili a prezzi sempre più competitivi grazie ad una diffusa rete di spacciatori che fanno capo a narcotrafficanti, con uno dei principali hub europei nel porto di Gioia Tauro e la ‘ndrangheta italiana (ex-calabrese) che gestisce i mercati europei in combutta e concorrenza con altre malavite a partire dai porti di Rotterdam e Anversa. E poi l’eroina che arriva dai mercati orientali che approdano con le loro navi nei porti pugliesi. che dire delle innumerevoli droghe sintetiche che arrivano da ogni luogo e con laboratori di preparazione (grazie anche alle materie prime cinesi) essenzialmente in Olanda e Spagna. E la cannabis (quella non prodotta dai pochi autocoltivatori clandestini per il proprio consumo) che arriva dal Marocco e dall’Albania.
etc etc.
Sì, abbiamo un marziano che oggi a Palermo, ai suoi sodali della magistratura ha ricordato quello che tutti sanno da anni e che ora sta cominciando a prendere piede anche in Italia, il fentanyl che ammazza.
Fenomeno verso il quale il suo ministero, con quello dell’Interno e col Parlamento finto inconsapevole, si apprestano a quello che loro chiamano “porre rimedio”. Con presunta incentivazione di azioni e controlli di polizia, aumento di arresti e detenzioni in carceri che già esplodono per il permanere del sovrannumero di detenuti. Tutto tranne avviare un processo di legalizzazione che sottragga la materia prima ai piccoli e grandi delinquenti, dove questi ultimi alimentano anche la corruzione verso istituzioni di ogni tipo. Grazie signor ministro Marziano. Ora, dopo lo show, non le resta che dare il via a polizia e magistratura che – allertati dal suo fondamentale richiamo – si automoltiplicheranno fra sé per far fronte a questo “nuovo allarme”. Le conseguenze, poi, sono note e drammariche.
Qui il quotidiano online di Aduc sulle droghe illegali: https://droghe.aduc.it/
1 – La Presse
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc