ACQUISTO DI PALAZZO DELLE LAUDI DA PARTE DEL COMUNE, CI SIAMO

“Per Palazzo delle Laudi siamo ormai prossimi all’acquisto”. L’annuncio è stato fatto dal sindaco Fabrizio Innocenti nel corso del consiglio comunale di giovedì 27 giugno. Il lungo iter per l’acquisizione dal Demanio della struttura di epoca rinascimentale e che dagli anni ’50 del secolo scorso è sede istituzionale, condotto in prima persona proprio dal primo cittadino, è giunto positivamente ai titoli di coda.

“Finalmente siamo riusciti ad arrivare in fondo” commenta il sindaco Fabrizio Innocenti “di un percorso non privo di ostacoli e di tempi dilatati. Ma da parte mia e da parte dell’intera amministrazione comunale c’è stata sempre la forte volontà di arrivare all’obiettivo che ci eravamo prefissati. Si tratta di una conquista per l’intera comunità e anche per le generazioni future, di una struttura dall’elevato valore architettonico, storico e simbolico che diventerà finalmente tutta nostra”. L’accordo raggiunto con l’Agenzia del Demanio prevede il pagamento da parte del Comune di 15 rate annuali del valore di 70.000 euro ciascuna, al termine delle quali il bene sarà proprietà del Borgo al 100%. Sin qui lo stesso Comune di Sansepolcro versava allo Stato, sempre annualmente, un rateo di 88.000 euro per l’affitto del palazzo. Il contratto dell’acquisto sarà preparato dal segretario comunale e stipulato entro il prossimo mese di luglio. Consenso per l’atto portato a termine non solo dalle forze di maggioranza ma anche da parte di tutti i gruppi di minoranza consiliare. “Attendendo le firme e le sigle ad un’operazione ormai definita” conclude il sindaco Fabrizio Innocenti “ci siamo intanto già attivati per verificare la possibilità della rimozione dell’impalcatura che da tempo riveste Palazzo delle Laudi. L’obiettivo è quello di riavere l’edificio privo di coperture, ovviamente in massima sicurezza strutturale, e nel suo originario e ben visibile fascino architettonico, entro fine agosto e prima delle Feste Rinascimentali. Non sarà semplice, ma ci proviamo”.

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