AREZZO – All’indomani dello svolgimento dell’incontro tra categorie sindacali Cgil, Cisl e Uil e l’Azienda USL Toscana Sud Est che ha prodotto la nota stampa condivisa dalle sigle sindacali di Arezzo Siena e Grosseto, la Cisl aretina rimarca la propria contrarietà su quanto deciso dall’azienda sanitaria e sullo strappo avvenuto durante il tavolo di discussione a causa dei tagli ai servizi CUP, che sarà attivato dal mese di agosto.
La situazione per la provincia di Arezzo è seguita con la massima attenzione dal Segretario di categoria FP Cisl Arezzo, Maurizio Milanesi, che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nella vicenda e dalla Segreteria Generale della Cisl aretina Silvia Russo. In particolare la Segreteria Russo, sottolinea com la situazione attuale derivi da una carente comunicazione con i sindacati, non più accettabile
“Presidieremo ogni passaggio di questa situazione – avverte Silvia Russo – per la tutela dei lavoratori del Cup e dei servizi coinvolti nella riorganizzazione. Nonostante le buone intenzioni espresse dalla ASL negli incontri, temiamo per la qualità dei servizi oltre che necessariamente per i lavoratori e le lavoratrici che potrebbero essere coinvolti in questo taglio. Un taglio sicuramente legittimo, come sostiene la ASL, ma a nostro parere improvvido e senza il necessario confronto sindacale. Ad esempio chiamare gli operatori sanitari dicendo che nulla può essere modificato a causa delle necessità di bilancio e in vista di una maggiore digitalizzazione, non è un tipo di comunicazione che può essere considerata il confronto sindacale che auspichiamo – spiega Silvia Russo. Fin dal 2019 abbiamo chiesto che questo servizio fosse reinternalizzato dalla ASL, tramite un progetto di assunzioni da concordare in ambito regionale, dato che si tratta di un servizio che mira ad accogliere nel modo migliore, chiaro e trasparente le persone che hanno necessità di una prestazione sanitaria. È bene ricordare che si tratta di lavoratrici e lavoratori in appalto, dipendenti di cooperative spesso con sedi lontane dal territorio, con contratti part time, bassi livelli di inquadramento e salariali, praticamente una forma più sofisticata di dumping contrattuale autorizzato, che come Cisl denunciamo da sempre. Stiamo predisponendo – ha concluso Russo tutte le iniziative a nostra disposizione per dire chiaramente no a questo piano di tagli, non escludendo forme di mobilitazione con il coinvolgimento delle Istituzioni locali”.
Cisl Arezzo