Ripartono i lavori all’ex Cinema Teatro Vittoria

il 9 settembre riaprirà il cantiere per la realizzazione di 12 nuovi appartamenti. Secondi e Bernicchi: “La ripresa dei lavori è una buona notizia per la valorizzazione del centro storico di Città di Castello: ringraziamo la proprietà, con cui ci confronteremo per minimizzare l’impatto dell’intervento”.  

Ripartono dopo sette anni i lavori di riqualificazione urbana e di ristrutturazione edilizia dell’ex Cinema Teatro Vittoria. Lunedì 9 settembre la società Vittoria Costruzioni Srl, costituita dalle imprese tifernati La Due BC e Baldinelli Orlando, inizierà le opere di cantierizzazione propedeutiche alla ripresa dell’intervento di recupero dell’immobile. I lavori sull’edificio inizieranno presumibilmente entro la fine di ottobre, una volta che il Comune avrà rilasciato il nuovo permesso di costruire, a seguito dell’acquisizione del parere della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e della documentazione edilizia necessaria. Il completamento della ristrutturazione, iniziata nel 2016 e sospesa nel 2017, porterà sotto la direzione della progettista, l’architetto Francesca Bioli, alla realizzazione di 12 appartamenti, con posti auto interni ed esterni. L’intervento richiederà complessivamente almeno un anno e mezzo. “La ripresa dei lavori all’ex Cinema Teatro Vittoria è una buona notizia per la valorizzazione del centro storico di Città di Castello alla quale l’amministrazione comunale sta dedicando da tempo idee e investimenti importanti con l’obiettivo di farne un luogo vissuto, con servizi e opportunità all’altezza delle aspettative dei cittadini”, commentano con soddisfazione il sindaco Luca Secondi e il vice sindaco, con delega all’Urbanistica, Giuseppe Bernicchi. “Ringraziamo la proprietà per aver deciso di investire nel completamento del recupero di un immobile a cui tantissimi tifernati sono legati per le innumerevoli vicende storiche, culturali e sociali di cui è stato protagonista”, sottolineano Secondi e Bernicchi, nell’osservare come “l’ultimazione dei lavori sia molto attesa dai residenti della zona, perché rappresenta un contributo importante al recupero della piena vivibilità di una parte del centro storico che è strategica, compresa com’è tra le sedi istituzionali e i monumenti principali del cuore della città”. “L’amministrazione comunale – puntualizzano sindaco e vice sindaco – si adopererà per perfezionare gli atti di propria competenza nei tempi previsti e si confronterà con i rappresentanti della società Vittoria Costruzioni per fare in modo che venga minimizzato l’impatto del cantiere su chi abita e lavora nell’area, ma anche sugli abituali fruitori del centro storico”. Il nuovo permesso di costruire che la proprietà ha richiesto al Comune, nel solco della convenzione sottoscritta nel 2014, contempla alcune modifiche rispetto al progetto precedente, originariamente ricompreso nel Contratto di Quartiere Prato-Mattonata. Le novità riguardano sostanzialmente la ridefinizione della copertura, la sistemazione del piano terra con destinazione a garage e alcune modifiche interne alle unità abitative, in grado di rispondere alle moderne esigenze impiantistiche e di efficienza energetica. L’obiettivo della proprietà è di attuare un recupero funzionale dell’immobile mediante la realizzazione di un insediamento abitativo, conseguendo, a lavori ultimati, una riqualificazione non solo urbanistica e architettonica dell’area, ma anche sociale, attraverso la rete di funzioni e di relazioni collettive che si creeranno con le nuove residenze. Il progetto prevede a piano terra la realizzazione delle autorimesse e dei fondi a servizio delle unità immobiliari poste al piano primo, secondo e terzo.  All’esterno, in corrispondenza dell’area antistante vie dell’Ospizio, saranno creati posti auto a uso dei residenti della zona. Le planimetrie dei piani dell’immobile rimarranno a livello distributivo sostanzialmente le stesse del progetto autorizzato nel 2015, così come i prospetti delle facciate, che manterranno le stesse caratteristiche formali e tipologiche delle proposte precedentemente elaborate. Aspetto importante del nuovo intervento sarà la ridefinizione della copertura dell’edificio, che è stata realizzata negli anni ’50 dello scorso secolo. La proprietà ha, infatti, optato per il mantenimento della struttura esistente, con una scelta di carattere conservativo, diversa da quella iniziale dal punto di vista architettonico-urbanistico, che si è basata su un’attenta ricognizione e verifica dello stato del manufatto. Il miglioramento sismico della copertura verrà conseguito con l’allestimento di una sottostruttura in acciaio nel piano sottotetto, costituita da travi e pilastri in corrispondenza delle murature portanti sottostanti. La realizzazione di questa struttura consentirà di ricavare terrazze e abbaini per illuminare e aerare le abitazioni poste al piano terzo. Gli appartamenti rimarranno in sagoma al parapetto in muratura sommitale, che verrà demolito, al pari della pensilina in cemento armato che si trova in corrispondenza del piano terra. Il posizionamento delle terrazze e degli abbaini lungo la linea di gronda, con accesso diretto dalle abitazioni del piano sottotetto, riproporrà in sostanza la soluzione ideata nel primo progetto autorizzato nel 2008. Della facciata storica risalente al 1896, disegnata da Antonio Corsi e sopravvissuta all’intera demolizione del fabbricato avvenuta tra il 1912 ed il 1916, saranno restaurati gli elementi architettonici esistenti. Gli elementi tipici dell’architettura neoclassica saranno conservati e valorizzati. Il cornicione sulla facciata principale sarà restaurato e protetto da un profilo opportunamente sagomato, in modo da accogliere il canale per la raccolta delle acque piovane nel rispetto degli elementi costitutivi originali. Le cornici, le modanature delle finestre, l’ordine gigante che caratterizzano la superficie saranno recuperati e la tinteggiatura esterna garantirà una uniformità cromatica. Ripulita di tutte le sue superfetazioni, della pensilina e del parapetto sommitale, la facciata tornerà al suo palinsesto originale, ricostruendo la quinta scenica alla piazza, che, grazie all’intervento edilizio, riprenderà vitalità e funzione abitativa.

La storia dell’edificio.

L’ex Cinema Teatro Vittoria era in origine un monastero. Le notizie più interessanti risalgono alla fine del 1500 e precisamente al 1574, anno in cui il vescovo della Diocesi di Città di Castello, monsignor Antimo Marchesani, collocò nell’immobile le monache di S. Maria del Ponte a Pietralunga, adattando un vano al piano terra all’uso come chiesa, che successivamente fu intitolato a S. Margherita. L’ingresso al monastero ed alla sua chiesa si trovavano nell’attuale piazza dell’Incontro, anticamente denominata del Rincontro. Nel 1773 l’immobile, ormai in disuso, fu acquistato dalla famiglia Mancini, che nei primi anni del 1800 lo trasformò interamente per utilizzarlo come teatro. Fu così che l’ex convento divenne il Teatro Mancini. Il nuovo teatro aveva forma rettangolare, terminante con un semicerchio. La porta dell’ex parlatorio divenne l’ingresso del teatro e il vecchio refettorio venne trasformato in platea. Dal 1820 in poi il teatro fu concesso in uso all’Accademia Filarmonica, affinché se ne servisse per le proprie esibizioni. Il teatro divenne all’epoca un salotto importante per la città. Intorno 1850 la proprietà dell’immobile passò per successione dalla famiglia Mancini alla famiglia Cherubini Scarafoni, con un onere ben preciso: lo stabile, per volontà dei testatori, non sarebbe più dovuto essere un teatro. Nel 1860 la Società Filodrammatica chiese l’uso del teatro e dopo molta insistenza riuscì ad ottenere le chiavi. All’epoca il teatro, tenuto per molti anni in abbandono, si trovava in uno stato fatiscente, pertanto incominciarono subito i lavori di ristrutturazione ed abbellimento. La Società Filodrammatica iniziò così a far rivivere il teatro con le proprie rappresentazioni, incontrando il favore della cittadinanza al punto che lo stesso era quasi ogni sera affollato. Nel 1896, la proprietà del teatro passò dalla famiglia Cherubini-Scarafoni alla famiglia Giordano, la quale cominciò subito a trasformare il locale: l’ingresso alla platea, che era da un lato, venne portato al centro. La chiesa fu ridotta a foyer del teatro e venne rifatta la facciata esterna su disegno di Antonio Corsi. Sulla sommità dell’edificio fu collocata un’allegoria eseguita da Elmo Palazzi. Per onorare la memoria di Luigi Bonazzi, storico, poeta ed artista, nonché direttore della Società Filodrammatica, i nuovi proprietari vollero che fosse chiamato “Teatro Bonazzi” e posero tale titolo sulla facciata. Tra il 1912 e il 1916 il teatro, acquistato da alcuni cittadini, venne interamente demolito (rimase in piedi soltanto la facciata) e rifatto internamente. La prima apertura al pubblico avvenne il 31 marzo 1918. Nel 1919 la vittoria dell’esercito italiano sull’impero austro-ungarico indusse i nuovi proprietari a ridenominarlo “Teatro La Vittoria”. La parte dell’ex convento antistante via Marconi venne adibita per un periodo ad asilo infantile, fino a quando il servizio stesso venne trasferito nell’edificio dedicato al conte Camillo Benso di Cavour in via Gramsci. Dopo la prima guerra mondiale l’immobile venne adattato a sala cinematografica, assumendo la nuova denominazione di Cinema “Vittoria”. Negli anni più importanti della sua storia recente, fino alla chiusura, è stato punto di riferimento mondano e sociale della vita pubblica della città.

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