Promosso dall’Associazione mani che lavorano 3.0 da un’idea di Brunella Nocentini si è svolto al teatro “Pilade Cavallini” in Sestino il convegno sulla migrazione locale ad oltre oceano.
All’appuntamento hanno partecipato: Simona Eusebi che rappresentava il Comune. Il presidente dell’associazione: Giuseppina Matteucci. Poeta scrittore contemporaneo: Gastone Cappelloni, ha presentato il suo libro: “Cultura De Mujer” si tratta di poesie dedicate a chi migrava. Maria Pia Renzi, ha letto stralci dedicate a donne migranti tratte dai suoi libri: “Parole di una Donna e Mapi tra le righe di nonna Pia”. Giancarlo Renzi storico locale. Francesco Angelini docente ricercatore Universitario, ha spiegato la nuova migrazione. Alfredo Baldisserri e Pierluigi Ferrarini curatori di racconti locali. Molti, non avevano conoscenza di quello che li aspettava in terra straniera. Sono saliti sul palco testimoni raccontando la loro terribile esperienza di quando emigravano con la convinzione di non tornare più nella loro terra e se erano fortunati a far ritorno erano migranti per la seconda volta, nessuno li avrebbe più accolti. Partito da Sestino – con rotta Buenos Aires in Argentina: Fernando Bragoni – di nove anni insieme alla famiglia composta da dieci fratelli in cerca di una vita migliore. Saliti sulla nave nel porto di Genova insieme ad altri provenienti da diverse Regioni Italiane, ammassati come animali dentro a stive con servizi igienici quasi inesistenti, si utilizzare la latrina per pochi minuti al giorno. Sbarcati al porto mio babbo trovò un lavoro da muratore, io tornai a scuola, i compagni di classe argentini mi osservavano come fossi uno da deridere. Non è bello essere giudicati senza poter capire la loro lingua. La famiglia Palaghi aveva trovato un lavoro in Francia. Giancarlo aveva dodici anni quando emigrò insieme ai fratelli. Per molti mesi spiega di avere alloggiato in stanze adibita a bestiame, le bestie erano l’unica fonte riscaldamento per la casa. La signora Paola Biaffioni sestinate, migrata a Milano negli anni del bum economico. Per l’occasione ha fatto ricevere una lettera letta per voce da: Marco Renzi. Nelle righe si comprende la sofferenza avuta per una donna che muove i primi passi in una metropoli con milioni di abitanti. Nel teatro fanno da melodia le note musicali dell’artista giapponese: Shizuka Sakurai con musiche dedicate all’emigrazione come: C’era una volta in America e Giù la testa di Ennio Morricone. La tavola rotonda ha concluso i lavori con persone che entrano ed escono dal teatro raccontando le loro drammatiche storie, faceva da intrattenimento un artista di strada Argentino: “Santiago Toresi.
Francesco Crociani
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