Gli esperti di Netafim realizzano un impianto a servizio delle colture dell’istituto agrario cortonese L’ottimizzazione idrica, l’irrigazione e la concimazione di precisione sono il presente dello sviluppo tecnologico in agricoltura. Se ne è parlato lo scorso venerdì 18 ottobre all’istituto agrario «Vegni» di Capezzine, a Cortona.
È qui, precisamente nel noccioleto sperimentale della scuola, che la società Netafim ha realizzato un moderno impianto di ferti-irrigazione, dotato di sonde wireless, centralina e software di gestione che permette di ottimizzare al meglio la gestione dell’acqua nell’ottica del risparmio idrico e della sostenibilità ambientale. Riuscire a trasferire questi concetti in primis agli studenti e in seconda battuta a tutto il territorio fanno parte del ruolo che l’Istituto Vegni interpreta da oltre 138 anni: essere il faro dell’innovazione in agricoltura, luogo di scambio di informazioni tra persone che fanno dell’agricoltura la loro professione. È stato Alberto Puggioni, responsabile agricoltura della società Netafim Italia, a spiegare i principi su cui si basa l’irrigazione di precisione e l’importanza che riveste nell’ottimizzazione delle produzioni attraverso l’analisi dei dati di potenziale idrico del terreno e l’individuazione del giusto momento, nonché della giusta dose di acqua da somministrare. Puggioni ha anche sottolineato l’enorme quantità di acqua necessaria nel ciclo di produzione degli alimenti, ed è quindi compito delle nuove generazioni razionalizzarne e ottimizzarne l’uso. La scelta del volume di adacquamento va fatta in funzione di vari parametri: tessitura del terreno, età delle piante, temperature e piovosità generale. L’impianto realizzato al Vegni, è un impianto di sub-irrigazione, sono stati quindi evidenziati i vantaggi di questa tecnica in termini di assenza di intralcio alle lavorazioni, eliminazione dell’evaporazione e quindi maggiore efficienza, possibilità di irrigare anche in presenza di vento; un funzionamento quindi preciso e complesso dell’impianto, che permette l’apporto di un contenuto di acqua costante. Puggioni ha illustrato i vantaggi di avere anche un fertirrigatore attraverso un impianto “Venturi”, questo permette di effettuare concimazioni in periodi in cui gli elementi nutritivi sarebbero scarsamente assimilati dalle piante vista la mancanza di piogge. Tutto questo contribuisce a realizzare importanti aumenti di produttività dei noccioleti irrigati rispetto a quelli “in asciutta”, oltre che ad un miglioramento qualitativo delle produzioni finali. Sul fronte pratico, Andrea Cazzaniga – tecnico di Netafim, ha spiegato ai presenti le varie componenti dell’impianto mostrandole direttamente al pubblico e facendo capire al meglio i concetti teorici. Alla riuscita del convegno hanno contribuito l’associazione «Amici del Vegni», la società Netafim, Confagricoltura e Coagria Arezzo alla presenza di aziende agricole, tecnici, docenti e studenti dell’istituto Vegni. Dopo i saluti di benvenuto della dirigente scolastica, Iasmina Santini e del direttore di Enapra, ente di formazione di Confagricoltura, Luca Ginestrini (peraltro dirigente a livello nazionale dell’associazione di categoria ed ex studente dell’istituto Vegni) sono intervenuti Angiolino Mancini, presidente di Coagria e promotore del noccioleto sperimentale. Alla buona riuscita del convegno hanno contribuito Matteo Sacco, responsabile comunicazione e marketing di Netafim Italia e Marco Mearini, docente di Scienze agrarie all’Istituto. Una serata completa che ha unito quindi la teoria alla pratica, ma che soprattutto ha fatto crescere le persone presenti, facendo maturare in loro la convinzione che solo attraverso un adeguata tecnica, a tutti i livelli, è possibile far crescere la nostra agricoltura. Strutture come l’istituto Vegni sono un fondamentale banco di prova per l’innovazione e la divulgazione richiesta in questo campo.