Sabato 19 ottobre 2024 nella Cattedrale di Sansepolcro eseguito un Inno al Volto Santo, di cui sembrava che nessuno avesse più memoria, ritrovato ed eseguito, per la prima volta in tempi moderni. Un Inno al Volto Santo, di cui sembrava che nessuno avesse più memoria, ritrovato ed eseguito, per la prima volta in tempi moderni, in Cattedrale a Sansepolcro
il fascino della scoperta di brani ritrovati nell’archivio del Santuario de La Verna dall’Archivista Laura Meozzi, attualizzati per un nuovo ascolto e riproposti anche grazie al prezioso lavoro, tra gli altri, di Lorenzo Tosi organista della Cattedrale e organista anche in questa stessa serata per certi versi eccezionale. Sabato 19 ottobre 2024 nella Cattedrale di Sansepolcro nell’Ottavo Centenario delle Stimmate di S. Francesco, “Echi dal Passato” serata straordinaria diretta dai Maestri Paolo Fiorucci e Bruno Sannai con il Coro Città di Piero Domenico Stella e con il quartetto d’archi de “I Concertisti” con i maestri Gianfranco Contadini (Violino I), Chiara Antognelli (Violino II), Irene Mambrini (Viola), Stefano Coco (Violoncello). Eseguite opere trascritte dai manoscritti originali di due maestri di cappella della Verna dedicate alla città di Sansepolcro; i maestri sono Fra Giuseppe Lorenzo Pagnucci da Fabriano (1737 – 1802) e Fra Giuseppe Lorenzo Luti da Signa ( 1791 – 1858) ed alcuni loro lavori nella serata sono stati presentati in prima esecuzione moderna; nella serata, che per la verità è stata eseguita in anteprima a La Verna il 18 maggio scorso, si potrebbe anche dire che c’è stata la prima esecuzione moderna di musiche del XVIII e XIX secolo.Le partiture originali manoscritte sono ben conservate presso la Biblioteca Musicale del Santuario della Verna e la curatrice le ha rinvenute durante il riordino e catalogazione dei Fondi musicali dei frati musicisti alvernini.Di Padre Pagniucci eseguito il Requiem MPG 88 nel corso del quale ha brillato la voce, in particolare nel brano Preces meae, della Soprano solista Michela Leonardi. Il pubblico ha potuto ascoltare, poi, l’Inno al Volto Santo composta appunto da padre Luti, organista e maestro di Cappella del Santuario della Verna, nel 1828 per celebrare il noto crocifisso ligneo di Sansepolcro. Il titolo integrale è “Inno per lo scoprimento del Volto Santo nell’occorrenza dell’apertura del Duomo di S. Sepolcro”. Luti fu apprezzato da importanti musicisti suoi contemporanei sia come compositore che come organista e pianista; venne, tra l’altro, applaudito negli oltre cinquanta anni al Santuario della Verna da presuli e soprani tra i quali Leopoldo II. Se è vero che l’inno venne commissionato al musicista-frate è anche vero che questo inno ci racconta una devozione alla meravigliosa icona dei frati de La Verna e un legame tra il Santuario e la città di Sansepolcro. Una composizione, tra l’altro, piacevolissima e di ampio respiro. “Siamo giunti a questo progetto lavorando in realtà da direzioni opposte, ovvero: mentre Laura Meozzi aveva già ritrovato queste partiture e stava curando la pubblicazione del libro Musiche e musicisti alvernini Storia della musica del santuario della Verna XVII-XX secolo, io all’epoca (2019) – ci ha raccontato Lorenzo Tosi – stavo lavorando al concerto per solennizzare l’anno seguente il 500° anniversario della Diocesi di Sansepolcro. In quel frangente, ero alla ricerca con don Andrea Czortek di tracce sulla musica, gli organi e gli organisti del Duomo. Tra le annotazioni che trovammo ce n’era appunto una su questo Inno al Volto Santo eseguito nel 1828”.Tosi, dopo la scoperta di quella traccia in archivio, si avvicina a Laura Meozzi il cui immenso lavoro comprendeva già la trascrizione e la catalogazione dei manoscritti eseguiti nella serata.Un concerto che dunque è il frutto felice di una ricerca e di una collaborazione che si sono concluse nel migliore dei modi.