Pink Floyd a Pompei

Dal 4 al 7 ottobre del 1971 i Pink Floyd si esibiscono in uno dei concerti più importanti della loro carriera. Senza un pubblico presente, la band suonò tra le antiche rovine del famoso anfiteatro romano, creando un’esperienza musicale e visiva unica che è stata immortalata nel film “Pink Floyd: Live at Pompeii” che verrà pubblicato nel 1972.Ricordando quel momento, il regista Adrian Maben disse: “L’idea era di creare un concerto in un ambiente completamente diverso, senza pubblico, per catturare l’essenza della musica dei Pink Floyd in uno scenario storico e suggestivo. Pompei era perfetta per questo.”David Gilmour, chitarrista dei Pink Floyd, ricordò l’atmosfera surreale del concerto: “Suonare tra le rovine di Pompei fu un’esperienza incredibile.

C’era un silenzio quasi sacro che circondava tutto. Era come se le pietre stesse avessero memoria della storia passata e la nostra musica fosse una sorta di conversazione con quell’antico passato.”Nick Mason, batterista della band, aggiunse: “Registrare a Pompei fu come un ritorno alle origini della nostra musica, un modo per esplorare nuove dimensioni sonore. La mancanza di un pubblico ci permise di concentrarci completamente sulla nostra musica e sulla connessione con l’ambiente circostante.”Il film “Pink Floyd: Live at Pompeii” cattura brani classici come “Echoes” e “One of These Days,” mostrando la band in un momento di pura creatività e sperimentazione. Una curiosità:I Pink Floyd furono irremovibili riguardo l’eseguire tutto il materiale dal vivo, senza alcun playback: ciò implicò il trasporto in Italia, via camion, di tutta la loro attrezzatura da concerto, luci escluse, assieme a un impianto per la registrazione a 24 tracce che garantisse la stessa qualità sonora dei loro lavori in studio. La troupe, giunta sul posto, scoprì di non avere sufficiente elettricità per alimentare tutta l’attrezzatura. L’inconveniente fu risolto portando la corrente elettrica direttamente dal municipio mediante un lunghissimo cavo che percorreva le strade della cittadina campana. Per questo fu necessario restringere i tempi effettivi di ripresa a soli quattro giorni, dal 4 al 7 ottobre del 1971.

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