“Nuove cementificazioni: una pratica pericolosa per i rischi ambientali che comporta”

AREZZO – “Nuova cementificazione o comunque sottrazione di aree verdi o agricole per finalità commerciali, produttive o residenziali. Sono i risultasti passati sotto silenzio delle scelte dell’amministrazione comunale. Alla Carbonaia come in via Setteponti, in via Viani come in via Morse il refrain è lo stesso: si adducono le richieste di aziende o di proprietari immobiliari, ovviamente legittime, per prevedere ulteriori edifici.

Il paradosso assoluto è quello di via Viani, praticamente dietro lo stadio. C’è proprio bisogno di abitazioni oppure quella zona è sufficientemente urbanizzata? Rispondiamo a questa semplice domanda. E ancora: si esalta il completamento della Carbonaia anche per eliminarne ‘lo stato di degrado’, come si legge in una relazione tecnica. Quando quest’ultimo è costituito da un campo con erba e alberi. Davvero una strana idea di degrado. Personalmente ritengo che queste richieste siano il sintomo dell’abdicazione della politica. Con questo piano operativo sono tutte, ribadisco, legittime ma se invece il piano avesse contenuto norme e previsioni diverse in merito alle destinazioni e alle potenzialità edificatorie di aree e comparti avremmo evitato questa proliferazione di cemento che va a scapito del riutilizzo degli immobili esistenti e del contrasto al rischio idrogeologico. Siamo proprio sicuri che sacrificare lotti su lotti non vada a detrimento dell’impermeabilizzazione del terreno? Detrimento che, sommato ai tombini intasati, non fa invece che amplificare gli effetti degli attuali fenomeni piovosi”.

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