SAN GIOVANNI VALDARNO – Paoletti (Fim Cisl Arezzo): “Chiesto all’azienda un tavolo urgente per ritirare le procedure di licenziamento e un piano industriale credibile” Importante affluenza e supporto da parte delle istituzioni locali per lo sciopero indetto dalle RSU di Fim-CISL, Fiom CGIL e UILM, questa mattina a San Giovanni Valdarno di fronte alla sede di ABB e-mobility.
Dopo la notizia dell’apertura, da parte dell’azienda, della procedura di licenziamento collettivo per 33 dipendenti a tempo indeterminato che svolgono funzioni indirette alla produzione, le sigle sindacali hanno prontamente organizzato lo sciopero per supportare i lavoratori coinvolti. Tantissimi i lavoratori che hanno aderito allo sciopero, a cui hanno preso parte anche i sindaci del Valdarno. “Per la Fim Cisl salvaguardare i posti di lavoro è la priorità – ha spiegato Ilaria Paoletti, segretaria Fim Cisl Arezzo – e
chiediamo all’azienda, con il supporto e la partecipazione dei lavoratori, un tavolo di confronto con le RSU con cui si riesca a raggiungere il ritiro immediato dei licenziamenti e l’utilizzo di strumenti alternativi per gestire gli esuberi, come l’attivazione di un ammortizzatore sociale. L’obiettivo è che, nei termini previsti dalla legge (75 giorni), l’azienda possa confrontarsi con i sindacati per trovare soluzioni
alternative e un accordo per gestire gli esuberi.
“La situazione che ci troviamo ad affrontare oggi nasce da lontano ed è legata a doppio filo alla vicenda Fimer, che anni fa è subentrata in ABB – spiega Paoletti. Da parte nostra, lo scorso anno, dopo i primi licenziamenti avevamo già sottolineato e riportato all’amministrazione comunale di San Giovanni e in particolare al sindaco quanto la situazione fosse delicata. Nonostante il sindaco si fosse preso l’impegno a monitorare costantemente la vicenda anche coinvolgendo le parti sindacali, questo confronto è mancato.
Dall’amministrazione comunale ci erano arrivate rassicurazioni, a margine di un confronto con l’azienda, che non ci sarebbero state ulteriori ripercussioni, adesso ci siamo ritrovati a gestire ulteriori difficoltà per i lavoratori. ABB e-mobility, che impiega 400 persone, è un’azienda centrale per il territorio e per il tessuto produttivo del Valdarno e che deve essere per questo valorizzata. Purtroppo – prosegue Paoletti – negli scorsi anni è stata al centro di spiacevoli situazioni per i lavoratori.
Come organizzazione sindacale abbiamo sempre sostenuto che la nascita della Fimer dalla ABB e poi di ABB e-mobility, quindi una divisione dei business, avrebbe portato conseguenze negative, come infatti sta accadendo”. Se da un lato è vero che il mercato nazionale ed internazionale delle colonnine di ricarica elettrica sta registrando una flessione, è altrettanto vero che è necessario monitorare le azioni correttive che l’azienda vorrà intraprendere per far fronte a questa attuale congiuntura negativa del mercato. “Serve quindi – ha concluso Paoletti – un tavolo di confronto istituzionale, affinché oltre a trovare soluzioni alternative agli esuberi, si giunga ad ottenere dall’azienda garanzie anche sul futuro, prospettive certe sullo stabilimento di San Giovanni e un piano industriale credibile. La presenza alla manifestazioni di oggi di tutti i sindaci della vallata e la loro disponibilità a seguire anche le prossime iniziative sindacali, ci incoraggia e ci sprona a fornire il massimo supporto a tutti i lavoratori”.
Cisl Arezzo