“Gli stemmi della biblioteca comunale sono a rischio?”

AREZZO – “Alcuni mesi fa, i vigili del fuoco sono intervenuti a palazzo pretorio per la rimozione di una tavola lignea sotto la gronda del fabbricato. Rilevando altresì uno stato di degrado di alcune porzioni della facciata e delle finestre, cosa che potrebbe costituire un potenziale pericolo per il distacco e la caduta della pietra. La giunta a dicembre ha deliberato il restauro e il consolidamento delle facciate della biblioteca, accorgendosi evidentemente del deperimento del materiale e del degrado che lo caratterizza in alcuni punti.

Abbiamo dunque un progetto ma da qui al restauro e al ripristino delle parti in questioni passeranno alcuni mesi e ci abitueremo a una via dei Pileati transennata. Siamo dinanzi, a mio giudizio, a una situazione di procrastinata incuria, di mancanza di sicurezza in un luogo di lavoro e di pericolo per l’incolumità pubblica e privata che, a mio giudizio, dovrebbe fare riflettere sulle responsabilità sia politiche che amministrative, dalla giunta ai dirigenti del Comune e della biblioteca, ciascuno per la propria competenza. L’occasione è opportuna per auspicare una ricognizione di tutto il patrimonio immobiliare storico del Comune di Arezzo che necessita di un’attenta verifica per evitare danni a persone o cose. Una ricognizione a cui evidentemente non è estraneo lo stesso palazzo comunale che, a proposito di transenne, ne ha conosciute parecchie durante il 2024 lungo via Ricasoli. Un compito gravoso, è giusto riconoscerlo, ma va detto altrettanto che non sono accettabili situazioni di vero e proprio abbandono dei fabbricati di via degli Ubertini a Pescaiola, della ex circoscrizione Giovi, del chiosco a Campo di Marte, della ex scuola di Frassineto, della casa colonica di Lignano, dell’area archeologica di Castelsecco, dell’ex mercato ortofrutticolo di via Pisacane, del fabbricato di via Lorenzetti nel cuore del quartiere Giotto. E se continua così, a questo elenco dovremmo aggiungere l’immobile della ex Banca d’Italia in via Cesalpino, in pieno centro storico”.

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