
LA STELLA SAREBBE ANCORA PIÙ ATTIVA ALLE LUNGHEZZE D’ONDA DI ALMA. Distante appena quattro anni luce da noi, è la stella più vicina al Sole. Una nana rossa tanto piccola quanto vivace: mostra infatti brillamenti estremi a lunghezze d’onda radio e millimetriche, che si estenderebbero fino a investire i suoi pianeti terrestri della zona abitabile.
Se domattina il Sole decidesse di rispondere per le rime alla sua vicina Proxima Centauri, che si esibisce in spettacolari ed energetici brillamenti, certo sulla Terra la cosa non passerebbe inosservata e avremmo di che preoccuparci. La radiazione emessa dalla stella, che dal Sole dista appena poco più di quattro anni luce, investe infatti anche la sua zona abitabile. Già nota per la sua attività alle lunghezze d’onda del visibile, infatti, pare che Proxima Centauri dia il meglio di sé a lunghezze d’onda radio e millimetriche: un nuovo studio che utilizza le osservazioni dell’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array Alma ha osservato alcuni brillamenti ancora più estremi, avanzando ipotesi poco ottimiste sui potenziali impatti che avrebbero sulla vivibilità dei pianeti che si trovano nella zona abitabile. Possiamo stare tranquilli, comunque: qui da noi non succederà, e fra poco vedremo perché.